Inferno in Afghanistan

Attacco terroristico all'aeroporto di Kabul: oltre 170 morti. Le lacrime di Biden

Usa: "Vi daremo la caccia e ve la faremo pagare. Non vi perdoneremo, vi perseguiteremo".

Attacco terroristico all'aeroporto di Kabul: oltre 170 morti. Le lacrime di Biden
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A meno di 24 ore dal doppio attacco terroristico che ha procurato una strage all'aeroporto di Kabul nel pomeriggio di giovedì 26 agosto 2021, la conta dei morti ammonta a 170 (ma potrebbe allungarsi nelle prossime ore), fa loro almeno 12 militari statunitensi. I feriti sarebbero 158. Nessuno è stato risparmiato, nemmeno donne e bambini. In serata ha parlato alla nazione il presidente Usa Joe Biden, che non ha trattenuto le lacrime: "Non dimenticheremo, vi prenderemo e ve la faremo pagare".

Attentato a Kabul

Che l'Afghanistan fosse a rischio attacco dell'Isis era nell'aria. Nelle ultime ore le intelligence di vari Paesi avevano lanciato l'allarme.

La prima esplosione è stata opera di un kamikaze che si è fatto saltare in aria fuori dal Baron Hotel, che in questi giorni è diventata la base di giornalisti e truppe del Regno Unito. Quindi un altro kamikaze, o un'autobomba secondo altre fonti, più vicino al gate, in prossimità di un canale fognario diventato l'infinita anticamera d'attesa di migliaia di disperati. L'Isis ha rivendicato gli attacchi, pubblicando anche la foto di uno dei kamikaze. Tutti i gate dell'aeroporto dove da giorni venivano controllati i documenti di migliaia di civili in fuga dall'Afghanistan sono stati chiusi dopo l'attentato suicida.

Poco prima che si consumasse l'attentato terroristico, un aereo C130 italiano in decollo da Kabul era stato colpito da alcuni colpi d'arma da fuoco. A bordo si trovano  i giornalisti e 98 civili afghani. La pilota, capitano dell'aeronautica, è riuscita a evitare i colpi e conseguenti danni.

Al Arabiya e Tolo News hanno rilanciato fotografie e video dalla zona dell'attentato che mostrano persone ferite, coperte di sangue, e ambulanze che li caricano.

Biden in lacrime: "Vi troveremo"

Il capo del comando centrale statunitense, Kenneth McKenzie, ha affermato che Washington è pronta alla rappresaglia contro gli autori dell'attacco, nel quale ha detto di non ravvisare una complicità dei Talebani. Secondo le ricostruzioni, si è trattato di un attacco "complesso" nella zona dell'Abbey Gate, area controllata dalle truppe Usa e britanniche dove, in quel momento, erano ammassate almeno 5.000 persone.

In serata Joe Biden ha parlato al mondo, muovendosi su due piani: celebrando i suoi soldati caduti nell'attacco terroristico, senza nascondere le lacrime, ma anche rivolgendosi direttamente ai terroristi minacciando una resa dei conti.

"Hanno perso la vita per salvare altre vite. Erano la spina dorsale americana. Vi daremo la caccia e ve la faremo pagare. Non vi perdoneremo, vi perseguiteremo. Gli Usa risponderanno con forza e precisione. Non ci lasceremo intimidire: questi terroristi dell'Isis non vinceranno".

Lacrime Biden
Joe Biden in lacrime

La deadline per la chiusura del ponte aereo fissata per il prossimo 31 agosto 2021 si avvicina sempre di più: migliaia e migliaia di cittadini afghani stanno ammassando l'esterno dell'aeroporto nel tentativo di lasciare il paese, ora in mano ai talebani. Il premier britannico Boris Johnson, dopo una riunione del comitato d'emergenza Cobra, ha assicurato che l'evacuazione proseguirà come previsto. Anche il presidente francese Emmanuel Macron, pur riconoscendo che le prossime ore saranno "estremamente rischiose", ha garantito che le evacuazioni continueranno fino al 31. Altri Paesi, come il Canada e la Germania, hanno già lasciato l'Afghanistan. Oggi si concluderà anche il ponte aereo italiano con la partenza dell'ultimo C-130 da Kabul

Il numero di evacuati dall'Afghanistan

Secondo quanto riportato dalla Bbc, sono attualmente 82.300 le persone che sono state evacuate dall'Afghanistan da Usa, Regno Unito e altri Paesi dopo la presa di Kabul da parte dei Talebani.

Nelle ultime 24 ore gli Stati Uniti sono riusciti a portare in salvo quasi 20.000 sfollati, mentre Londra è arrivata in totale a quota 10.000 da inizio operazioni.

Le persone considerate più a rischio - stranieri esclusi - sono tuttavia calcolate in circa 300.000 solo contando gli ex collaboratori afghani della missione Nato. E portarli fuori tutti entro la scadenza del ritiro confermata ieri per il 31 agosto sarà impossibile.

Karzai e Abdullah agli arresti domiciliari

Secondo quanto riferito da una fonte alla Cnn, al momento l’ex presidente afghano Karzai e e l'ex vice del suo successore Ashraf Ghani, Abdullah Abdullah, sono agli arresti domiciliari, senza le guardie del corpo e in balia dei talebani.

I due dovevano far parte, insieme al capo dei talebani Abdul Ghani Baradar, del consiglio di 12 membri che governerà l'Afghanistan.  I talebani hanno prima confiscato armi e mezzi di trasporto alla scorta armata di Karzai e poi lo avrebbero costretto a trasferirsi da Abdullah. Karzai e Abdullah si trovano così "bloccati" all'interno della casa senza agenti di sicurezza e controllati dai talebani. Sembra così più lontano un loro ingresso all'interno di un governo allargato e inclusivo come lasciato inizialmente intendere dal movimento estremista islamico afghano.

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