Aereo caduto a Lecco: cosa ha detto ai pm il pilota sopravvissuto
Le indagini della Procura di Lecco ipotizzano anche lesioni ed omicidio colposo. Nel frattempo il top gun 53enne sopravvissuto ha avuto un primo confronto coi magistrati.
Proseguono le indagini sul disastro aereo avvenuto in provincia di Lecco nella tarda mattinata di mercoledì 16 marzo 2022 quando il caccia militare Alenia Aermacchi T-346A, aereo in fase di collaudo della Leonardo Spa, si è schiantato contro una parete rocciosa del monte Legnone, a Nord di Lecco, al confine con la Valtellina. La vicenda è stata affidata alla Procura della Repubblica di Lecco che ha aperto un fascicolo contro ignoti formalizzando le ipotesi di reato di disastro aviatorio colposo, lesioni e omicidio colposo.
Nella drammatica vicenda aerea sono stati coinvolti due piloti: il primo, Dave Ashley, 50 anni, ex Pilota della Raf inglese, purtroppo, è tragicamente deceduto dopo l'impatto contro la parete rocciosa, il secondo, Giampaolo Goattin, 53 anni, Test Pilot alla Leonardo Company, si è miracolosamente salvato catapultandosi fuori dal jet militare prima che questo si schiantasse. Dopo due giorni di ricovero all'ospedale Niguarda di Milano, Goattin è stato dimesso, nonostante avesse riportato alcuni traumi al volto e alla testa. Le sue buone condizioni di salute gli hanno così consentito di avere un primo confronto con il pubblico ministero, nel tentativo di ricostruire nel dettaglio cosa è accaduto prima dello schianto del caccia militare.
Aereo caduto a Lecco: si indaga per disastro aviatorio colposo
Sarà la Procura della Repubblica di Lecco, insieme ad un'indagine interna della Leonardo Spa (azienda italiana proprietaria dei jet, il cui maggiore azionista è il Ministero dell'economia e delle finanze italiano), a fare chiarezza su quanto accaduto nella tragica vicenda aerea che ha visto lo schianto del caccia Alenia Aermacchi T-346A contro il monte Legnone (Lecco). Gli inquirenti hanno aperto un fascicolo contro ignoti formalizzando le ipotesi di reato di disastro aviatorio colposo, lesioni ed omicidio colposo.
IL VIDEO DELLO SCHIANTO:
Le indagini, affidate ai militari del Comando provinciale dei Carabinieri di Lecco, sono mirate ad individuare le eventuali responsabilità dell'incidente aereo costato la vita al pilota 50enne Dave Ashley e il ferimento del collega Giampaolo Goattin, 53 anni, Test Pilot alla Leonardo Company, già membro dell'Aeronautica.
I rottami del velivolo, un Alenia Aermacchi T-346A, aereo in fase di collaudo e destinato all'esercito italiano, sono stati posti sotto sequestro. Quel che resta del jet al momento è ancora sul Legnone e sono in fase di studio le modalità per il recupero e la messa in sicurezza dei resti. La Procura, nel frattempo, è in procinto di nominare un consulente che sarà chiamato a esaminare tutto il materiale. Operazioni di analisi che vedranno la collaborazione del personale della Aeronautica Militare che ha garantito alla Procura lecchese, diretta dal dottor Ezio Domenico Basso, la massima disponibilità. Sulla salma di Dave Ashley è stata disposta anche l'autopsia: l'incarico al medico legale verrà ufficialmente formalizzato nella giornata di domani, venerdì 18 marzo 2022.
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Il pilota superstite dimesso dall'ospedale e interrogato dai pm
Nel frattempo, Giampaolo Goattin, il pilota 53enne sopravvissuto al tragico schianto del caccia Alenia Aermacchi T-346A, è stato dimesso dall'ospedale Niguarda di Milano. Il top gun, di origini veronesi, ma ora residente a Torino, aveva riportato diversi traumi al volto e alla testa, ma le sue condizioni di salute, fin da subito, erano sembrate tali da non metterlo in pericolo di vita.
Per questo motivo Giampaolo Goattin ha avuto già un primo confronto con il pubblico ministero lecchese Andrea Figoni. La sua testimonianza, infatti, sarà fondamentale per capire le motivazioni e la dinamica che ha portato al tragico incidente aereo. Il contenuto del colloquio non è stato al momento reso noto nei dettagli. Da quanto si apprende, Goattin ha ribadito quanto emerso già nelle scorse ore, cioè di aver effettuato una manovra verso il Legnone per evitare che precipitasse su un centro abitato.
I due piloti poi si erano lanciati prima dell'impatto con il paracadute. Purtroppo però per il britannico non è servito.