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Addio a Letizia Battaglia, la fotoreporter che raccontò la mafia senza veli

La fotografa aveva 87 anni e si è spenta ieri nella sua Palermo, quella città che per decenni è riuscita a raccontare senza farsi spaventare.

Addio a Letizia Battaglia, la fotoreporter che raccontò la mafia senza veli
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Letizia Battaglia ci ha lasciati: senza parole, principalmente, perché seppur  87 anni di vita non siano pochi, questa Italia non era ancora pronta a lasciarla andare. Eppure nella serata di ieri, 13 aprile 2022, una delle più grandi fotoreporter italiane si è spenta per sempre nella sua Palermo, quella che per tutta la vita ha amato come si ama nelle grandi storie d'amore, con grande passione ma non senza un po' di sconforto e sofferenza.

(Immagini tratte dal suo profilo Instagram)

Letizia Battaglie e le storie di strada

Di lei ci resta il ricordo del suo caschetto dai mille colori, della sua sigaretta sempre accesa, il coraggio e la prontezza di scattare anche nei momenti più drammatici non solo della sua vita, ma della storia del nostro Paese.

Palermo, anni '70

Sono centinaia le foto che hanno testimoniato le sue "storie di strada": dalla ragazza col pallone in mano che guarda ostinata in camera, alla Palermo raccontata tra scorci e ragazzi che calciano un pallone o sparano all'angolo del vialetto. Letizia Battaglia resta la mano che senza parola alcuna è riuscita a mostrare la devastazione della criminalità organizzata di stampo mafioso, il vero volto della mafia senza principi né scrupoli.

Boris Giuliano, Capo della Squadra Mobile di Palermo, sul luogo di un omicidio a Piazza del Carmine.
Palermo, 1978

Il racconto della mafia durato decenni

E' lei la prima ad immortalare, con autenticità e trasparenza, l'omicidio mafioso di Piersanti Mattarella il 6 gennaio 1980. Sempre lei scatta inedite foto di Giovanni Falcone al funerale del Generale Dalla Chiesa, mostra il volto più umano di Pasolini e scruta Andreotti dalla sua macchina fotografica sempre presente. Lei ascolta la radio della polizia e corre sul luogo dei crimini non appena commessi, lei che resta a Palermo nonostante tutto anche in quegli anni terribili di terrore e morte, anche quando l'istinto di andarsene prevale lei torna, resta.

l giudice Giovanni Falcone ai funerali del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa ucciso dalla mafia.
Palermo, 1992.

Lei, che riuscì a fotografare tutto, tranne lo scempio delle stragi di Capaci e Via D'Amelio. Letizia Battaglia è la memoria storica di un'importante racconto anti mafioso di questa Italia, la rappresentazione fotografica delle bellezze e delle ingiustizie del nostro Paese.

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Sempre disponibile a raccontarsi e a tenere viva la memoria

Negli ultimi anni l'arte di Letizia Battaglia è cambiata, dopo decenni di sangue e dolore aveva scelto di dedicarsi a tutt'altro genere di fotografie, puntando a mostrare la bellezza dei corpi femminili, nelle loro imperfezioni e forme.

L'87enne però non si è mai sottratta al confronto e al racconto di quello che nel tempo ha avuto modo di scoprire e svelare, divenendo testimone attiva della lotta alla mafia e raccontandosi sempre con il suo modo di fare diretto, ironico e sfrontato.. che ci mancherà, ma che non dimenticheremo mai.

Del resto, come diceva lei:

"Non ho mai avuto un rapporto con la morte, se arriva arriva, arrivederci. Le mie foto rimarranno, spero saranno una testimonianza degna della storia per cui io non morirò".

Giordana Liliana Monti

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