Accoltella la moglie tre volte dopo una lite: lei è viva per miracolo (ma è grave)
La vittima, gravemente ferita, è stata trasportata in codice rosso all'ospedale San Giovanni Bosco di Torino
Ancora femminicidi, e tentati femminicidi, nel Paese. In provincia di Torino, a San Maurizio Canavese, un uomo ha tentato di uccidere la moglie al culmine di una lite. La donna è sopravvissuta ma versa in gravi condizioni, la violenza si è consumata nella serata di mercoledì 15 maggio 2024, nell'abitazione della coppia.
Accoltella la moglie al culmine di una lite
Intorno alle 18.20, i Carabinieri della Tenenza di Ciriè hanno ricevuto la richiesta di intervenire nella casa di una coppia di San Maurizio Canavese. Pare che ad innescare il tentato omicidio vi sia stata una lite per motivi futili, successivamente degenerata. Il marito, 62enne, ha inferto tre coltellate alla moglie, una donna di 58 anni. La vittima, gravemente ferita, è stata trasportata in codice rosso all'ospedale San Giovanni Bosco di Torino. Come spiega Prima il Canavese, fortunatamente, non sarebbe in pericolo di vita.
A dare l'allarme sarebbero stati i vicini, dopo aver udito le grida della donna.
Arrestato
L'uomo è stato dichiarato in arresto perché gravemente indiziato di "tentato omicidio e maltrattamenti in famiglia". Su disposizione dell'A.G. di Ivrea, a termine delle formalità di rito, sarà accompagnato presso la Casa Circondariale eporediese.
Femminicidio shock a Parma
Nella medesima giornata, spostandosi in Emilia Romagna, a Parma, la cronaca ha restituito i dettagli di un femminicidio scioccante, consumatosi alle prime luci dell'alba. Attorno alle 8.30 Giorgio Miodini ha chiamato il 112 chiedendo alle forze dell'ordine di raggiungerlo a casa, dove aveva appena ucciso la moglie Silvana con un colpo di fucile.
Secondo quanto emerso sinora, a motivare il gesto del 76enne sarebbe stata la disperazione per le condizioni della moglie, da tempo malata. Stando a quanto hanno raccontato alcuni vicini, Miodini da tempo era devastato dalla situazione, esausto e aveva più volte dichiarato di voler morire.
Femminicidi nel 2024: chi sono gli aggressori?
Secondo i dati di Osservatorio Diritti, relativi ai femminicidi nel 2024, più di metà delle aggressioni mortali sono avvenute all’interno di coppie effettive o di coppie scoppiate, per mano di mariti, compagni, fidanzati ed ex o partner occasionali (17 su 28).
Cinque donne sono state ammazzate dai figli, una dall’ex compagno della sorella, un’altra dal genero mancato, un’altra ancora da un conoscente. Due figlie sono state soppresse dalle mamme, una dal padre. Dieci dei presunti uccisori di donne si sono suicidati dopo aver tolto la vita alle loro vittime.