Egiziano fuori controllo

Accoltella 4 persone a caso nella notte di Capodanno: carabiniere spara e lo uccide. Indagato per "eccesso di difesa"

E' accaduto a Villa Verucchio (Rimini): l'aggressore si è avvicinato ai militari puntando l'arma anche contro di loro. La Procura: "Atto dovuto"

Accoltella 4 persone a caso nella notte di Capodanno: carabiniere spara e lo uccide. Indagato per "eccesso di difesa"
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Dopo aver accoltellato 4 persone, senza alcun motivo apparente, trattandosi di semplici passanti, un cittadino egiziano si è scagliato brandendo il coltello contro i carabinieri, intervenuti per fermarlo. Uno dei militari ha esploso un colpo, per difendersi: l'aggressore è morto.

E' accaduto nella notte di Capodanno, il 31 dicembre 2024, a Villa Verucchio (Rimini). La Procura ha aperto un'indagine sul comandante della stazione dei Carabinieri di Verucchio, Luciano Masini, che ha fatto fuoco. L'ipotesi di reato è eccesso di difesa.

Accoltella 4 persone, carabiniere spara per bloccarlo e lo uccide

Le folli aggressioni sono iniziate intorno alle 22:30 ed hanno coinvolto quattro persone. Il primo a essere aggredito è stato un 18enne che stava acquistando un pacchetto di sigarette a un distributore automatico. Il giovane, ferito alle spalle, è stato raggiunto da amici e soccorso.

Il luogo dove il 18enne è stato aggredito

I ragazzi hanno cominciato a scappare inseguiti dall'aggressore che, successivamente, si sarebbe scagliato anche contro una coppia d'anziani e una ragazza.

Fortunatamente nessuno dei feriti è in pericolo di vita, ma il 18enne è in gravi condizioni.

"Butta quel coltello"

Sul posto sono intervenuti i Carabinieri. I militari avrebbero più volte intimato al giovane di buttare il coltello, ma il nordafricano non avrebbe voluto sentire ragioni e, anzi, si sarebbe scagliato contro di loro, tentando di accoltellarne uno, che a quel punto ha sparato uccidendolo. 

I rilievi

Il carabiniere, un militare di ampia esperienza e di onorato servizio, prima di colpire a morte il cittadino egiziano ha esploso dei colpi di avvertimento per tentate di dissuadere il giovane che, nonostante gli inviti a gettare la lama aveva continuato ad avvicinarsi in maniera minacciosa.

Dalla conferenza stampa nel Comando provinciale dei Carabinieri di Rimini, è emerso che l'egiziano responsabile degli accoltellamenti e poi ucciso dal Carabiniere era un rifugiato politico.

"Eccesso di difesa"

La Procura ha aperto un'indagine su Luciano Masini, l'ipotesi di reato è eccesso di difesa.

"Un atto dovuto - ha detto la procuratrice capo, Elisabetta Melotti - che darà anche la possibilità al comandante di nominare un difensore e un perito per seguire l'autopsia".

Sul corpo del 23enne è stata infatti disposto l'esame autoptico affidato alla dottoressa Donatella Fedeli.

Precedenti analoghi

Cittadini che si scagliano armati contro passanti incolpevoli: un incubo che aveva preso consistenza con la strage compiuta da Adam Kabobo che, nel 2013, armato di un piccone, uccise tre persone e ne ferì altre due, in attacchi del tutto casuali consumati per le strade di una Milano terrorizzata.

Scene da horror rivissute nel 2020, in provincia di Mantova, dove un nigeriano di 29 anni si aggirava per le strade brandendo un'ascia. Prima di essere bloccato dalle forze dell'ordine, ha ferito una persona e aggredito l'auto della polizia che gli ha dato la caccia per le strade. Danneggiata anche la vetrina di un negozio e diverse vetture.

E ancora, terrore alle 4 del mattino di lunedì, 16 dicembre 2024, nel quartiere studentesco di Padova. In via Trieste, un uomo in forte stato di agitazione è stato fronteggiato dai poliziotti, dai carabinieri e dalla Polizia Locale: si aggirava nella zona brandendo un'ascia. Dopo vani tentativi di bloccarlo, il giovane - ormai fuori controllo - si è scagliato contro un agente con l'ascia. Il poliziotto è riuscito a scansare il colpo, ma ha dovuto sparare alle gambe dell'assalitore, per bloccarlo.

Padova, il luogo dell'aggressione

L'aggressore è un 32enne nigeriano, richiedente asilo con istanza rigettata e irregolare sul territorio italiano. Già noto alle forze dell’ordine per precedenti episodi di resistenza e minaccia a pubblico ufficiale.

In molti ricordano la sorte toccata al poliziotto Christian Di Martino, accoltellato a Lambrate, Milano, poco dopo la mezzanotte di giovedì 9 aprile 2024, nei pressi della stazione. Insieme ai colleghi era intervenuto dopo la segnalazione di una donna, che aveva denunciato un 37enne marocchino che stava lanciando pietre contro treni e passanti. La stessa 55enne è stata colpita alla testa da un sasso e condotta in ospedale.

Christian Di Martino

Anche in questo caso una furia cieca, che mette a repentaglio l'incolumità dei cittadini. Nel tentativo di bloccare l'uomo, in evidente stato di alterazione, si è scatenata una colluttazione con gli agenti: Di Martino ha rimediato tre coltellate che hanno causato un'emorragia interna. Le sue condizioni sono parse gravi sin da subito. La grave situazione ha comportato settanta trasfusioni, trenta di plasma e quaranta di sangue. Oltre a cinque arresti cardiaci. 

Grazie allo straordinario lavoro dei medici dell'ospedale Niguarda, il poliziotto si è salvato, dopo giorni in cui la sua vita è stata appesa ad un filo. De Martino ha tentato di proteggere da sé stesso il suo aggressore, totalmente fuori controllo, che correva sui binari, impedendogli di lanciarsi contro un treno, un 37enne marocchino, già gravato da precedenti penali.

 

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