Svolta clamorosa

Abusi sugli alunni, arrestata la prof di sostegno che era stata aggredita da un gruppo di genitori

Sul capo della 38enne pendono pesanti accuse: maltrattamenti, violenza sessuale, induzione al compimento di atti sessuali e corruzione di minorenne

Abusi sugli alunni, arrestata la prof di sostegno che era stata aggredita da un gruppo di genitori
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Svolta clamorosa nel caso relativo all'aggressione in un branco di genitori ai danni di una prof di sostegno che aveva indignato Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, e non solo. Per la docente sono scattate le manette. Sul capo della 38enne pendono pesanti accuse: maltrattamenti, violenza sessuale, induzione al compimento di atti sessuali e corruzione di minorenne.

I genitori, circa una trentina, che presero d'assalto la scuola di Castellamare, sfiorando il linciaggio della docente, ora pretendono le scuse ufficiali:

"Ci hanno dato dei camorristi, avevamo ragione".

L'accusata respinge le accuse, seppure certificate da numeroso materiale rinvenuto nei cellulari dei minori, oltre che nel proprio, chiamando in causa l'intelligenza artificiale con la quale - a suo dire - sarebbero state create le chat incriminate, allo scopo di incastrarla. Al contrario, il giudice non ha dubbi: "Una donna schiava dei propri impulsi sessuali, per soddisfare i quali è disposta a tutto".

Arrestata la prof che era stata aggredita dai genitori: abusi sessuali sugli alunni

Sette le presunte vittime, quattro ragazzi e tre ragazze tra gli 11 e i 14 anni, tra cui l'unico sul quale la prof avrebbe dovuto esercitare le sue funzioni di insegnante di sostegno. E già questo dettaglio stride: perché, dunque, gli altri minori avevano rapporti diretti con la 38enne e passavano del tempo, sotto forma di "lezione" con lei?

Dalle carte emerge anche la storia della "saletta", un locale dove la prof avrebbe esercitato le sue pressioni contro gli alunni, diventata poi un gruppo su Instagram.

"V.S. è un’insegnante che, approfittando del proprio ruolo e della inevitabile soggezione di studenti di 12 e 13 anni ha accuratamente selezionato un gruppetto di giovani di suo gradimento e ne ha fatto un gruppo compatto, creando una situazione all’insegna della malsana complicità", scrive il gip.

"Quando avete dato il primo bacio, quale musica vi piace mettere quando...". Sarebbero state di questo tenore, ma anche dal contenuto molto più spinto e volgare, le domande che la docente rivolgeva agli alunni nella cosiddetta saletta, dove - a partire dall'ottobre 2023 - sarebbero stati condotti gli abusi con la scusa di aiutarli a ripetere le materie scolastiche.

Stando alle accuse firmate dal gip Luisa Crasta, un 12enne sarebbe stato costretto a subire un atto sessuale. Ma c'è anche la corruzione sessuale nel tentativo di imporre condotte morbose al gruppetto di alunni, "altrimenti vi boccio".

Le prove

Nel corso dei sequestri dei carabinieri sono emerse alcune foto e chat che confermerebbero il racconto reso dagli studenti della scuola. Una vicenda che portò poi appunto all'aggressione alla prof, dopo la decisione di quest'ultima di segnalare (e far sospendere) due alunni che fumavano sigarette elettroniche in bagno durante le lezioni: dopo questo episodio alcuni ragazzi decisero di raccontare tutto ai genitori.

I minori hanno mostrato messaggi scambiati via Instagram e Whatsapp con la docente. Messaggi vocali che i carabinieri avrebbero successivamente trovato anche nel telefono sequestrato all'insegnante, insieme a materiale pornografico compatibile con quello descritto dalle vittime, nel frattempo ascoltate in audizioni protette.

Secondo la difesa della docente, invece, i racconti degli studenti erano inventati e la denuncia era arrivata per ritorsione dopo la sospensione. La donna si è sempre detta vittima di calunnie, ma dalla ricostruzione degli inquirenti c'è invece una storia di pressioni morbose e approcci inopportuni.

La docente, difesa dall'avvocato Francesco Cappiello, giovedì 16 gennaio 2025, è attesa davanti al gip per l'interrogatorio di garanzia, in cui darà la sua versione dei fatti.

La prof, ancora formalmente in servizio nell'istituto, è stata prelevata dai carabinieri di Castellammare di Stabia - su ordine del gip di Torre Annunziata, al termine di indagini condotte dalla procura di Torre Annunziata - e portata nel carcere di Benevento. Lei si difende, nega: sostiene, secondo quanto si apprende, che i messaggi e le altre prove contro di lei sarebbero state realizzate con l'intelligenza artificiale per incastrarla. Ma l'impianto accusatorio, afferma la procura, è solido.

"Una donna schiava dei propri impulsi sessuali, per soddisfare i quali è disposta a tutto", chiarisce il giudice.

I genitori pretendono le scuse

Le mamme che due mesi fa presero d'assalto la scuola di Castellammare di Stabia e picchiarono la docente accusata di aver abusato dei loro figli sono "soddisfatte" dell'arresto della prof, ma ora vogliono che qualcuno ammetti di aver sbagliato.

Erano una trentina, la mattina di giovedì 14 novembre. Quasi tutti genitori - soprattutto le mamme - di alunni della media del quartiere di Scanzano. Andarono a scuola in branco, per farsi giustizia da soli. Fu una vera e propria aggressione, nella quale rimasero feriti la docente trentottenne (che riportò un trauma cranico) e suo padre, intervenuto per difenderla, al quale ruppero un braccio.

A fomentare la rabbia, un post anonimo, poche ore prima del tentato linciaggio, consegnato ai social, dal titolo "L'urlo di una madre".

Il post virale sui social

"Quanto forte può essere l'urlo di una madre? Molti penseranno che è potentissimo, invece no, non lo è! L'urlo di una madre che porta i suoi figli in una scuola che ormai cade a pezzi, un relitto alla deriva , nessuno lo ha sentito, nemmeno chi è capo di questa scuola. E nemmeno ora , l'urlo di quelle madri è stato sentito, quando hanno dovuto scoprire che una docente ha abusato di quei figli che loro mandano in quell'istituto, pensando che lì fossero al sicuro con i loro insegnanti. Ma sono convinta che l'urlo di 100 e passa mamme alle quali io sto dando voce lo sentiranno altre mille mamme che si uniranno al nostro coro! SOLIDARIETÀ , questo sarà l'urlo delle mamme di Scanzano che sono stanche, e vi assicuro che sentirete rimbombare per molto tempo ! Perché ora diciamo basta!! BASTA !!!".

"Interrompere la condotta"

Molti presero le difese della professoressa, ma la svolta clamorosa, con l'arresto della donna, cambia nuovamente le carte in tavola.

Anche l'episodio dell'aggressione è al vaglio della procura di Torre Annunziata. Così come la procura indaga sulla scuola:

"Era urgente interrompere la condotta della docente, che lei insegnasse lì o altrove - ha detto il procuratore di Torre Annunziata Nunzio Fragliasso -, ora resta da capire come sia possibile che per un anno sette minori siano stati affidati a un'insegnante di sostegno che doveva curarsi solo dell'alunno con difficoltà di apprendimento: questo è un aspetto da approfondire".

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