A Torino la Polizia carica gli studenti alla manifestazione per il 18enne morto durante lo stage scuola-lavoro
Studenti delle superiori e Cobas non hanno intenzione di "far passare la morte di Lorenzo come un banale fatto di cronaca" e hanno deciso di scendere in piazza nonostante le restrizioni legate al Covid.
Scontri tra studenti e polizia in piazza Arbarello, a Torino, al grido di "Pagherete caro, pagherete tutto!". Nella mattinata odierna, 28 gennaio 2022, circa duecento ragazzi si sono radunati per manifestare dopo la morte di Lorenzo Parelli, il 18enne morto venerdì scorso nello stabilimento metalmeccanico Burimec, vicino a Udine, durante uno stage legato a un progetto di alternanza scuola-lavoro.
La manifestazione è stata organizzata da decine di collettivi studenteschi, tra cui il Kollettivo Studenti Autorganizzati Torino e Cobas. Secondo gli studenti sono una ventina i manifestanti contusi, alcuni portati via dall’ambulanza. Una ragazza è svenuta in seguito ad un trauma alla testa, altri sono stati medicati sul posto.Studenti delle superiori e Cobas non hanno intenzione di "far passare la morte di Lorenzo come un banale fatto di cronaca" e hanno deciso di scendere in piazza nonostante le restrizioni legate al Covid. Pare che i manifestanti abbiano tentato di forzare i cordoni delle forze dell'ordine intorno all'intera piazza, avvalendosi anche di un furgone. Ci sarebbero stati lanci di pietre, uova e bottiglie di vetro a cui la polizia ha risposto con alcune cariche. Al momento non ci sarebbero fermati.
Il dramma di Lorenzo
Lorenzo Parelli, aveva solo 18 anni e abitava a Castions di Strada, in provincia di Udine. E morto venerdì 21 gennaio 2022, in un'azienda meccanica di Lauzacco di Pavia di Udine, durante l'ultimo giorno di uno stage scuola-lavoro. Durante il montaggio di un macchinario, s'è verificato un cedimento e il giovane studente è rimasto schiacciato da una trave d'acciaio. Inutili i soccorsi, seppur arrivati velocemente.
La Procura ha aperto un’inchiesta per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Il sindacato degli studenti "Rete degli studenti medi" era passato all'attacco fin da subito:
"Non si può morire mentre si sta facendo quella che dovrebbe essere un’attività didattica".