Tragedia a Caltanissetta

33enne si suicida perché l'ex violento continua a perseguitarla anche dai domiciliari

Pochi giorni fa lo aveva nuovamente denunciato per stalking. Non sopportava di dover subire nuovi episodi di violenza

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E' una storia che lascia senza parole quella avvenuta nelle ultime ore a Riesi, in provincia di Caltanissetta (Sicilia). Una 33enne di origini rumene si è suicidata pochi giorni dopo aver nuovamente denunciato per stalking l'ex ragazzo che attualmente si trova ai domiciliari per violenze sessuali ripetute, lesioni e minacce di morte. La donna di 33 anni temeva nuovi episodi di violenza e per questo motivo non ha retto decidendo di togliersi la vita.

L'ex violento arrestato continua a perseguitarla: 33enne si suicida

La situazione è gradualmente precipitata dallo scorso mercoledì, 28 giugno 2023, quando è scattata l'ennesima denuncia. Uno scenario psicologico divenuto talmente tanto pesante che alla fine ha portato Adela Gabriela Lingurar a un gesto estremo: la 33enne di origini rumene, residente a Riesi (Caltanissetta), si è infatti suicidata.

Troppo gravoso il timore di subire ancora nuovi episodi di violenza da parte dell'ex ragazzo, Razvan Birzoi, connazionale 26enne, già arrestato per violenze sessuali ripetute, lesioni e minacce di morte e condannato a 11 anni in primo grado e in appello dopo. I due sono stati legati sentimentalmente per qualche mese nel 2020. Un rapporto difficile e conflittuale sfociato in violenze sessuali e maltrattamenti. Alla fine Adela ha deciso di raccontare tutto quell'inferno alle Autorità che erano intervenuto con l'arresto.

L'ultima denuncia per stalking e poi il suicidio

Una settimana fa, come detto, anche se l'ex fidanzato si trovasse ai domiciliari nella sua casa di San Cono, la 33enne lo aveva nuovamente denunciato per stalking. La procuratrice generale di Caltanissetta, Fabiola Furnari, ritenendolo pericoloso, aveva chiesto e ottenuto in tempi record l'aggravamento della misura cautelare per l'imputato col passaggio dai domiciliari al carcere. La celerità dell'intervento, però, non è servita per evitare il peggio. Adela Gabriela Lingurar si è suicidata perché la situazione era arrivata a diventare fin troppo insostenibile. A ritrovarla senza vita in casa sono stati i carabinieri di Caltanissetta.

"A questa povera ragazza suicida perché vessata da un mostro dobbiamo dare risposte - afferma Alfredo Antoniozzi, vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera e membro della commissione antimafia - Innanzitutto capire come sia stato possibile ai domiciliari per il suo aguzzino continuare a perseguitarla e mi auguro che il ministro Nordio voglia fare luce sulla vicenda. È veramente una morte ché fa rabbia e ché poteva essere evitata".

Malgrado non si possa strettamente correlare al tema dei femminicidi, questa tragica vicenda si colloca nel medesimo ferale alveo. Fra le ultime notizie di cronaca sul fronte, il misterioso investimento di Gemonio (Varese) ai danni di Giusy Caliandro, che non sembra affatto un semplice omicidio stradale, il caso di Michelle Causo a Primavalle di Roma, il giallo del delitto di Anica Panfile a Treviso e il processo per la morte della emiliana Alice Neri, carbonizzata in un auto: LA SEZIONE

Non accetta la fine della relazione: 35enne diventa una furia e perseguita l'ex

Nelle ultime ore, anche a Verona, si è verificata una vicenda che presenta alcune analogie con la tragica storia di Caltanissetta. I ruoli dei protagonisti, però sono al contrario perché, come raccontato da Prima Verona, in questo caso a venir preso di mira dalla ex fidanzata è stato un signore di 52 anni.

Nella fattispecie, nella serata di domenica scorsa, 2 luglio 2023, una 35enne di origini rumene è stata arrestata per atti persecutori, violazione del divieto di avvicinamento alla persona offesa e resistenza a Pubblico Ufficiale. Ad allertare gli agenti è stato proprio il 52enne veronese, il quale ha fatto sapere che, dopo la fine della storia con la ex, quest'ultima ha cominciato a minacciarlo e perseguitarlo di continuo. Le Forze dell’Ordine sono state chiamate dall’uomo proprio durante un litigio.

All’arrivo degli agenti, la 35enne si è scatenata violentemente contro gli stessi, strattonandoli e spingendoli più volte; in preda all’ira, poi, ha scagliato il proprio cellulare in direzione dell’ex compagno con l’intenzione di colpirlo. Dopo averla calmata e portata negli uffici di Lungadige Galtarossa, i poliziotti hanno scoperto che la donna, pluripregiudicata, risultava già gravata dalla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla parte offesa, con una distanza da mantenere di almeno 500 metri. Nei confronti della 35enne, quindi, il Giudice ha disposto l’aggravamento della misura con la custodia cautelare in carcere.

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