Giallo di Larimar, per gli inquirenti è un "suicidio anomalo". La madre: "L'hanno uccisa, ho fatto nomi e cognomi"
Per l'autopsia le modalità del suicidio lasciano parecchi dubbi, non si esclude l'omicidio. La madre lancia un appello "Chi sa parli"
Rimangono fitte le ombre attorno alla tragica morte di Larimar Annaloro, la 15enne trovata impiccata due settimane fa nel giardino di casa sua, in provincia di Enna, Sicilia. Quello che inizialmente sembrava un suicidio dovuto a un presunto caso di revenge porn, si sta trasformando in un caso ricco di interrogativi. I genitori della giovane hanno sempre contestato l’idea che si fosse tolta la vita, e ora le loro perplessità trovano sostegno nei risultati preliminari dell’autopsia.
Il videoservizio di VR Sicilia, televisione del nostro gruppo editoriale Netweek:
I dubbi sulla fine di Larimar
Diversi elementi del ritrovamento appaiono discordanti con l’ipotesi del suicidio. Laminar è stata trovata impiccata con le corde di un’altalena, ma ci sono dettagli che non tornano. Le sue scarpe erano completamente pulite, nonostante l’area sotto l’albero fosse ricoperta di terra.
Inoltre, l’autopsia ha rivelato che l’osso cervicale della ragazza era intatto, un dato insolito per una morte per impiccagione. Nonostante avesse le mani libere, inoltre, non avrebbe tentato di liberarsi dal cappio, un comportamento che lascia gli inquirenti perplessi. Questi elementi hanno alimentato l’ipotesi che la scena possa essere stata manipolata per sembrare un suicidio.
"Mani e piedi legati, scarpe pulite"
Le indagini stanno esplorando a fondo il contesto sociale della giovane. Laminar era una ragazza sensibile che negli ultimi mesi aveva vissuto momenti di grande stress. Tra i fattori che potrebbero aver influito sul suo stato emotivo c’è un rapporto teso con alcuni coetanei e una presunta minaccia di diffusione di un video intimo.
Gli investigatori ritengono che qualcuno potrebbe aver filmato la ragazza durante un rapporto sessuale e che il video sarebbe stato usato come arma di minaccia. La situazione si era ulteriormente complicata la mattina della tragedia. Larimar era stata coinvolta in una discussione accesa con un'altra ragazzina che la accusava di aver avuto una relazione con il suo ex fidanzato. Durante il litigio, il ragazzo è stato chiamato a discolparsi e avrebbe ammesso di essere stato con Laminar, ma solo in stato di ubriachezza. Dopo questa lite, la 15enne si era sentita male al punto da chiamare i genitori, chiedendo di essere riportata a casa. Mamma e papà sono andati a prenderla a scuola. Nel giro di un'ora, il tragico epilogo.
La madre: "Ho fatto nomi e cognomi"
Mentre l’ipotesi del suicidio vacilla, gli inquirenti stanno analizzando tutte le piste. Otto telefoni appartenenti a conoscenti della ragazza sono stati sequestrati, nella speranza di trovare tracce del presunto video incriminato.
La madre della giovane ha espresso dubbi sull’ipotesi del suicidio, sollevando sospetti su un possibile omicidio e puntando il dito contro la scuola.
“La mia Larimar non si sarebbe mai tolta la vita in un modo così violento,” ha dichiarato la donna. “Quel giorno era stata minacciata di morte a scuola. Ho parlato con gli inquirenti e fatto nomi e cognomi.” La madre ha inoltre rivelato dettagli sull’abitazione: “Nel giardino ci sono buchi nella rete, chiunque può entrare.
E ancora:
“Se il preside, un bidello o un docente mi avessero avvertita che Larimar era stata minacciata, non l’avrei mai lasciata sola. La scuola ha una colpa enorme nella morte di mia figlia”. In chiusura, la donna ha lanciato un appello pubblico: “Chi sa, parli!”. Il suo grido di dolore è accompagnato dalla richiesta di chiarezza e giustizia per una vicenda che resta avvolta nel mistero.