15enne suicida a Senigallia, l'avvocato dei genitori denuncia bullismo. Lo psicologo: "I giovani non sanno gestire la frustrazione"
Gli inquirenti, al momento non confermano nessuna pista. La scuole frequentata dal minore: "Nessuna segnalazione riguardo a bullismo"
Dopo il tragico epilogo si cerca il perché. Cosa ha spinto un 15enne, nella notte di domenica 13 ottobre 2024, ad allontanarsi da casa portando con sé la pistola del padre vigile e rivolgerla contro sé stesso togliendosi la vita?
La legale della famiglia del giovane, Pia Perricci, punta il dito contro i bulli a scuola:
“Subiva atti di bullismo, veniva preso in giro con frasi volgari e pesanti. Di questo si era confidato con i genitori. Tanto che la notte scorsa, attorno alle 3 mentre erano in corso le ricerche, la madre ha presentato denuncia ai carabinieri".
Lo psicologo Giovanni Siena, intervistato da E' Tv Marche sulla drammatica vicenda, ha spiegato come riconoscere i segnali di disagio e quali problematiche affliggono oggi i ragazzi:
"I giovani sono incapaci di gestire la frustrazione, occorre riconoscere i segnali del disagio ma anche del bullismo, tutti devono prestare attenzione".
La videointervista di E' Tv Marche, canale del nostro gruppo editoriale Netweek.
15enne si uccide con la pistola del padre: "Bullismo"
L’avvocata dei genitori della vittima anche aggiunto che c’era dialogo tra l’adolescente e la sua famiglia: “Leonardo non voleva più andare a scuola e i genitori ne avrebbero presto parlato con la preside”.
Il minore ne aveva parlato anche con la madre, separata dal padre e residente in un'altra città. Lui era rimasto a vivere con il papà, a Senigallia, provincia di Ancona. L’avvocata della famiglia, Pia Perricci, ha spiegato:
"Uscivano per andare a fare delle passeggiate, non lo lasciavano mai solo. E' circolata una voce secondo cui il 15enne e il papà avessero litigato. Falsa, non hanno mai litigato. È stato il bullismo. Abbiamo presentato una denuncia alle tre di questa notte. I genitori sapevano di quello stato di malessere del figlio. Non hanno fatto a tempo a fare denuncia prima”.
E ancora:
"La scorsa settimana il 15enne è tornato da scuola e ha spiegato alla mamma aver cercato di aver fatto pace coi prepotenti compagni di classe, ai quali aveva offerto la mano con queste parole: "Adesso basta, smettetela. E diventiamo amici". Il giorno dopo però gli abusi sono ripresi. "E semmai ancora più insopportabili" racconta l’avvocata Perricci. E la mamma, sconvolta dal dolore, ora si domanda: "Perché hanno voluto distruggere mio figlio?".
Nel mirino dei bulli per via di quei modi gentili, secondo quanto riferiscono i genitori. Leonardo aveva anche una fidanzata che, quella sera, non avrebbe notato nulla di diverso dal solito.
Il ragazzino, dopo essersi iscritto ad una scuola tecnica a settembre era passato all’Istituto di istruzione superiore Alfredo Panzini di Senigallia.
"Lo scorso anno scolastico lo studente aveva frequentato l’indirizzo informatico dell’IIS Corinaldesi Padovano, dove era stato promosso a giugno e durante l’anno era ben inserito nella classe dove aveva anche alcuni amici stretti. Tuttavia al termine della scuola aveva deciso di cambiare Istituto e si era ri- orientato presso l’IIS Panzini, poiché aveva scoperto che le discipline scientifiche e tecniche dell’indirizzo informatico non rientravano nelle sue passioni e nei suoi interessi", ha scritto in una nota il Corinaldesi-Padovano.
Mentre Alessandro Impoco, dirigente dell’Istituto Panzini, ha dichiarato: "È venuto a scuola poco, non abbiamo avuto segnalazioni riguardo ad atti di bullismo".
Gli inquirenti, al momento non confermano alcuna pista: né quella dell'ipotetica lite familiare, smentita dall'avvocata dei genitori, né le accuse di bullismo. Le indagini sono in corso.
La tragedia
Il 15enne è stato trovato in un casolare nelle campagne di Montignano di Senigallia, ormai senza vita, lunedì mattina, 14 ottobre 2024. Aveva fatto perdere le proprie tracce la sera prima, verso le 20.30, dopo aver sottratto di nascosto al padre, vigile urbano, a Senigallia, la pistola di servizio.
L'arma era custodita in cassaforte, il minore l'avrebbe aperta e portata via con sé, dopo cena. A quel tavolo, almeno apparentemente, non si scorgevano segnali di disagio. Presenti anche i nonni.
E' stato proprio il padre a dare l'allarme intorno alle 21, immediato l'avvio delle ricerche proseguite per tutta la notte, coinvolti carabinieri, polizia di stato, municipale e vigili del fuoco con l'impiego delle unità cinofile. Ricerche anche dal cielo con l'ausilio di un elicottero e di alcuni droni.
Poco dopo le 11 il tragico epilogo, due agenti trovano il corpo senza vita del 15enne in un casolare abbandonato a poche centinaia di metri da casa, si è ucciso sparandosi con la pistola del padre.
Il gesto estremo consumato poco dopo essersi allontanato soltanto un paio di chilometri, raggiungendo il casolare abbandonato teatro della tragedia. Come confermato da una testimonianza di una donna, che avrebbe udito il colpo quella sera.
La procura di Ancona ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, al momento contro ignoti, e disposto l'autopsia sul corpo del 15enne.