"Vogliamo solo famiglie vere": così agenzia e proprietario negano l'affitto a una coppia di donne
L'amarezza della giovane: "Non ho intenzione di mentire spacciandoci per amiche: ci ho messo tanto di quel tempo ad accettarmi"
"Vogliamo solo famiglie vere" con questa "giustificazione" il proprietario di una casa in affitto ha rifiutato una coppia di donne, lesbiche dichiarate, che avevano fornito tutte le garanzie necessarie per un affitto: a partire da contratti lavorativi a tempo indeterminato. Succede a Prato, ma questo caso offre la misura del livello di discriminazione al quale le coppie omosessuali vengono ancora sottoposte nel nostro Paese.
Nega l'affitto a una coppia di donne
"No a coppie di donne, no a coppie di uomini, solo famiglie vere",
questa la filosofia del proprietario di un appartamento a Prato che si è abbattuta sulla 33enne Desirée e sulla sua compagna:
"Non ho intenzione di mentire, non ho intenzione di farci passare per amiche. Sarebbe una cosa che mi darebbe troppo fastidio: ci ho messo tanto di quel tempo ad accettarmi, a fare coming out, a dirlo alla mia famiglia, a trovare un mio posto nel mondo, un lavoro in cui potevo sentirmi libera, una compagna con cui condividere la mia vita, che ora non ho intenzione di tornare indietro e nascondermi di nuovo. Mi farebbe troppo male", così la giovane donna spiega la sua scelta di non nascondere la natura del rapporto sentimentale che la lega alla partner.
Le due, alla ricerca di una casa, trovano un appartamento adatto alle loro necessità, fanno una proposta, il proprietario chiede delle garanzie e loro forniscono "tutto quello che serve", fra cui un lavoro a tempo determinato, uno indeterminato e una garante. Le due, insieme, guadagnano 3.200 euro nette al mese. Nonostante ciò l'appartamento però viene dato a due ventenni:
"Che a quell'età dubito possano fornire più garanzie delle nostre - prosegue Desirée - Mi viene un sospetto, che ci abbiano detto di no perché siamo una coppia di donne, ma resta un sospetto".
La seconda volta la ragione del rifiuto diventa palese: quando contattano l'agenzia per un bilocale di loro interesse l'agente, una volta scoperto che si tratta di due donne, scatta il rifiuto persino di far vedere la casa, spiegando - appunto - che il proprietario vuole soltanto "famiglie vere".
La rabbia
La protagonista della vicenda non molla e trova un nuovo annuncio della stessa casa, sul sito di una diversa agenzia, anche in questo caso riferisce all'agente che si tratta di una coppia di donne ma, questa volta, lui non pone alcun veto e con gentilezza fissa una appuntamento. Viene quindi in sospetto che la discriminazione non fosse a carico del proprietario ma dell'agenzia...
Poi la doccia fredda: la coppia viene richiamata per disdire l'appuntamento, la spiegazione è che non basta un solo contratto a tempo indeterminato; peccato che inizialmente avessero detto che le loro garanzie fossero sufficienti.