DA PRIMA PADOVA

Virus West Nile: dopo il secondo morto in Veneto si è acceso anche il primo focolaio epidemico

Per cercare di spegnere il cluster, è stata avviata subito un'imponente disinfestazione

Virus West Nile: dopo il secondo morto in Veneto si è acceso anche il primo focolaio epidemico
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E' allarme in Veneto in questo mese d'agosto 2024 a causa della diffusione del virus West Nile, noto anche come "Febbre del Nilo occidentale", infezione veicolata in particolare dalle zanzare (un po' come la "vecchia" Malaria) che in soggetti fragili può creare non pochi problemi.

In Friuli Venezia Giulia, provincia di Pordenone, si è registrato già il primo decesso di un'anziana di 80 anni, in Veneto a fine luglio c'è stata una seconda vittima, un 86enne della provincia di Padova.

Ma il problema è che ora, proprio nel Padovano, sembra essersi acceso un vero e proprio focolaio: per cercare di spegnere il cluster, è stata avviata subito un'imponente disinfestazione.

West Nile, primo cluster nel Padovano

Nella giornata di ieri, venerdì 2 agosto 2024, due anziani di Saonara sono stati ricoverati in ospedale, dopo essere risultati positivi alla West Nile. Il più anziano si trova in condizioni gravi.

È stato comunicato dall'ULSS 6 Euganea nella giornata di ieri, 2 agosto, il ricovero in ospedale di due anziani di Saonara, rispettivamente di 77 e 80 anni, dopo essere risultati positivi al virus West Nile, nella sua forma neuroinvasiva.

I due, appartenenti a nuclei familiari indipendenti ma residenti a meno di 2 chilometri di distanza l'uno dall'altro, costituiscono il primo "cluster" di West Nile nel Padovano. Al momento, il paziente più anziano risulta in gravi condizioni.

Il trattamento larvicida

A seguito della conferma dei casi, le autorità sanitarie e il Comune di Saonara hanno deciso di adottare misure straordinarie per contenere la diffusione del virus. Trattandosi di un'area rurale e semirurale, si è convenuto, in accordo con le linee guida regionali, di effettuare un trattamento larvicida ordinario aggiuntivo.

Inoltre, verrà eseguito un trattamento porta a porta nelle proprietà private in un raggio di 200 metri dai domicili dei due ricoverati. Non è stato ritenuto necessario ricorrere al trattamento adulticida. La tempistica dell'intervento è attualmente in corso di valutazione.

Aumentano i contagi

Di West Nile, ormai, se ne parla da tempo nel Padovano, in particolare dopo la morte di Gabriele Breazzo, 86enne che ha perso la vita per le complicanze dovute al virus. In seguito, un altro caso di contagio si è registrato ad Agna lo scorso martedì, 30 luglio, quando un 55enne è stato ricoverato in terapia intensiva per una forma neuroinvasiva della Febbre del Nilo.

Con i due nuovi casi di Saonara, arriva a sei il numero dei contagi: insieme ai due di Saonara e al 55enne di Agna, si aggiunge un 73enne della bassa padovana, ricoverato agli Ospedali Riuniti Padova Sud nel reparto di Neurologia, più un quinto soggetto residente nel Piovese e con pregressa fragilità e un cittadino della provincia di Treviso.

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