Virus sinciziale, impennata di ricoveri in pediatria. Morto un bimbo di 5 mesi: 11 medici indagati
Reparti pieni in tutta Italia, da Firenze a Lodi passando per Modena.
Ne avevamo parlato qualche settimana fa, ora il virus sinciziale torna a far paura, soprattutto per i bambini. Negli ultimi giorni si è verificato un nuovo boom di ricoveri nei reparti di pediatria degli ospedali italiani.
Virus sinciziale, ricoveri in crescita
L'ultimo caso è quello di Lodi, sono sette i bambini ricoverati all'ospedale Maggiore Ma non solo. Da Nord a Sud, sono tantissimi i bambini che si trovano in ospedale. In Toscana si parla di almeno quindici casi gravi: la metà dei posti di rianimazione dell'ospedale pediatrico Meyer di Firenze risulta occupata. Otto i neonati in ospedale in provincia di Rimini, pediatria piena a Modena, numerosi casi pure a Padova.
Un bambino di 5 mesi morto a Napoli: 11 medici indagati
Sono invece undici i medici indagati a Napoli per la morte del piccolo Giuseppe, il bambino di soli cinque mesi deceduto la scorsa settimana. Il bambino era arrivato in ospedale il 6 novembre, con una grave dispnea e gravi problemi respiratori. La malattia ha avuto un’evoluzione rapida negativa e il personale ospedaliero - come spiegato dalla direzione sanitaria del nosocomio partenopeo - stava preparando il suo trasferimento all'ospedale Santobono, con un'anestesista come accompagnatore. Ma il piccolo subito dopo essere stato intubato è deceduto. Le cartelle sono state sequestrate dai Carabinieri e ora ci sono undici dottori indagati.
Cosa è il virus sinciziale
Partiamo da un presupposto: si tratta di una patologia molto comune, tanto che circa il 90% dei bambini la contrae entro i due anni di vita. Nei più piccoli (o nei bambini più deboli strutturalmente) può dare origine a forme più severe come brionchioliti o polmoniti, che talvolta necessitano di un'ospedalizzazione. Nel mondo ogni anno si verificano all'incirca 33 milioni di casi, con tre milioni di ricoveri ospedalieri.
Possibile che quest'anno si sia verificato un incremento dei casi a seguito delle misure restrittive degli ultimi tempi. Spiegano alcuni esperti che avendo tenuto in casa i bambini a lungo per proteggerli dal Covid, potremmo non aver stimolato a dovere il loro sistema immunitario con il rischio di esporli maggiormente a certe patologie.
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Come si trasmette e cosa fare
La trasmissione avviene esattamente come per molti altri virus di tipo influenzale. Dunque occhio a starnuti e colpi di tosse, ma il virus può essere trasmesso anche tramite le minuscole goccioline di saliva che espelliamo involontariamente parlando.
Ovviamente i genitori devono fare molta attenzione a quello che succede ai piccoli. Tra i fattori da tenere maggiormente d'occhio ci sono l'eventuale mancanza di appetito da parte dei bimbi e l'insorgere di una difficoltà respiratoria. In questo caso è meglio fare una visita tempestiva presso il proprio pediatra per cercare di "prendere in tempo" il virus.