Storia a lieto fine

Quattordicenne in coma dopo la meningite guarisce e torna a casa

Vincenzo Caterino, 14 anni, è stato ricoverato venti giorni in ospedale a Napoli, poi la bella notizia: è guarito, senza alcuna conseguenza

Quattordicenne in coma dopo la meningite guarisce e torna a casa
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Il 30 agosto 2024 aveva avuto un po' di febbre alta. La famiglia, naturalmente, pensa a un po' di influenza fuori stagione, ma in pochi giorni la situazione precipita: Vincenzo, 14 anni, non risponde più normalmente alle domande dei genitori, che a quel punto lo portano in Pronto soccorso. Qui, dopo le analisi, la diagnosi shock:

"La situazione di vostro figlio è grave dobbiamo intubarlo e metterlo in coma, ha il cervello gonfio dovuto a una brutta infezione, che sospettiamo possa essere meningite”.

Inizia un calvario che ora, a venti giorni di distanza, è superato. Vincenzo è tornato a casa.

Quattordicenne in coma dopo la meningite

A raccontare la storia è Pasquale Caterino, il padre del ragazzo, che una volta superato l'incubo ha deciso di spiegare cosa è successo in un lungo e accorato post sui social.

“Venerdì 30 Agosto mio figlio Vincenzo manifesta una semplice febbre, un po’ alta ma, può capitare lui ci ha abituati a queste influenze che poi magari in un paio di giorni vanno via e dobbiamo pregarlo di rimanere a casa. Sabato sera dopo un pomeriggio normale di febbre (sale e scende), Vincenzo non risponde più normalmente ai nostri dialoghi alle nostre domande. Comincia un grande spavento, pronto soccorso prima a Pineta Grande supportato dal mio amico e dottor Francesco Petrillo, poi al Santobono in codice rosso".

L'operazione d'urgenza

Poi, la comunicazione della sospetta meningite e l'operazione d'urgenza, che apre anche a scenari tragici:

"Notte da incubi che nessun genitore dovrebbe mai vivere, domenica primo pomeriggio io e mia moglie veniamo convocati giù in sala operatoria, ci attende un chirurgo: 'Signori, dovreste firmare il consenso perché vostro figlio deve essere operato d’urgenza in testa, la risonanza magnetica ha mostrato peggioramenti e non possiamo più aspettare'. Firmiamo e chiediamo al dottore com’è la situazione. Risposta: facciamo tutto il possibile ma preparatevi anche al peggio. Con noi c’erano tutti i nostri familiari e gli amici di sempre che ci confortavano ma noi non riuscivamo a vedere nient’altro che il buio".

Di nuovo in coma

Vincenzo, quindi, viene operato e poi messo di nuovo in coma. La notizia nel frattempo si diffonde e tutta la comunità prega per il piccolo. Anche il mondo del calcio dilettantistico esprime vicinanza alla famiglia (il padre è il presidente dell'Albanova, società calcistica di Casal di Principe che disputa il campionato di Eccellenza).

"Nel frattempo avevo implorato don Vincenzo Garofalo e don Carlo Aversano di pregare per nostro figlio che stava molto male, a quel punto grazie a loro e il passaparola abbiamo potuto vivere la vicinanza e la preghiera di un’intera comunità che si è stretta in modo sincero e amorevole intorno a noi affidando nostro figlio nelle mani del Signore e pregando affinché Dio facesse il miracolo di farlo rimanere con noi".

"Lunedì sera a piazza mercato l’adorazione di Don Vincenzo e tutti i fedeli ha tenuto a centro delle preghiere Vincenzo e noi ci siamo sentiti avvolti dal calore della preghiera di tutti i nostri concittadini e non solo. Messaggi di vicinanza e preghiera arrivavano da diversi paesi limitrofi e non solo. Hanno pregato in Calabria, in Piemonte, e dovunque è arrivata la nostra richiesta di aiuto, nessuno ha girato la faccia dall’altra parte".

I miglioramenti

Poi, all'improvviso e quasi inspiegabilmente (anche a detta degli stessi medici), la risonanza magnetica effettuata il 4 settembre 2024 ha mostrato importanti miglioramenti a tal punto da stubarlo e provare piano piano a svegliarlo.

Nel frattempo era arrivata la diagnosi: meningite tipo C.

"Il risveglio è stato complicato, ma subito si sono visti miglioramenti. Poi altri 3 giorni in rianimazione, dove lo potevamo prima vedere solo attraverso un vetro, poi piano piano abbiamo potuto cominciare a stargli vicino".

Dopodiché la comunicazione dei medici:

 “Signori Vincenzo migliora giorno per giorno, verrà spostato in terapia sub intensiva, un altro passo in avanti”.

Gli ultimi giorni e il ritorno a casa

Qui con Vincenzo è rimasta la madre, che lo ha seguito per dodici giorni, tra ansia e piccoli miglioramenti, sino alla comunicazione dei medici, che hanno spiegato alla famiglia che Vincenzo sarebbe potuto tornare a casa.

"Vincenzo è tornato a casa, guarito e senza aver riportato alcun danno né neurologico né fisico. Il ricordo della paura, della rianimazione e tutti quei fili e macchinari sicuramente lo potrà guarire solo il tempo, ma tutto questo ha dato soprattutto a lui ancora di più la consapevolezza della sua gran voglia di vivere".

I ringraziamenti del padre

Passata la paura, per il papà è tempo dei ringraziamenti:

"Era doveroso da parte mia questo post perché veramente sono stato avvolto da tanto affetto di tanti amici, che ogni giorno mi contattavano chiedendomi notizie e quando gli dicevo anche di un minimo miglioramento, sentivo la loro gioia, di tutti veramente".

"Ringrazio tutti di cuore, eviterò di far nomi di qualcuno in particolare perché potrei dimenticare qualcuno e mi dispiacerebbe, ma non posso non ringraziare veramente di cuore, i medici, il personale sanitario del Santobono, la mia famiglia e ancora tutti quanti voi”.

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