Vince 2 milioni al Gratta e Vinci con due amici, ma non divide il premio: rischia 3 anni di carcere
La vincita, inoltre, dovrà essere divisa tra i tre che avevano acquistato il tagliando fortunato
La loro storia aveva fatto il giro d'Italia e ora rischia di finire malissimo. Tre colleghi di lavoro avevano acquistato nel Veronese diversi biglietti del Gratta e Vinci, vincendo due milioni di euro. Tuttavia, uno di loro, un piastrellista brasiliano 41enne residente nel Mantovano, aveva incassato da solo la vincita scatenando l'ira degli altri due. La vicenda era finita in Tribunale, adesso il pubblico ministero chiede 3 anni di carcere per appropriazione indebita.
Gratta e Vinci milionario, ma non divide con gli amici
Come riporta il nostro portale locale Prima Verona, la vicenda ha avuto inizio il 22 febbraio 2024, quando il piastrellista brasiliano era andato a riscuotere ben due vincite, a distanza di soli 20 giorni, del valore di più di 2 milioni di euro senza avvertire gli altri due colleghi.
La cosa destò non pochi sospetti alla Guardia di Finanza, che arrivò addirittura a ipotizzare una "soffiata"da parte di un dipendente della concessionaria adibita alla distribuzione dei Gratta e Vinci. Dubbi che però vennero presto risolti, con l'assegnazione del premio. Ma il piastrellista non volle dividere la vincita con i colleghi, sostenendo di aver acquistato da solo i biglietti fortunati.
La causa e la quasi rissa
Una volta scoperto il tutto, gli altri due avevano fatto causa al collega, denunciandolo per appropriazione indebita. E la vicenda era finita in Tribunale, con il "congelamento" della somma.
L'udienza era andata in scena l'11 settembre 2023 ed era finita ancora peggio di come era iniziata, tra insulti, urla e minacce (con tanto di intervento delle rispettive mogli) sfociate in una quasi rissa.
Rischia tre anni di carcere
La vicenda è poi proseguita e ora è arrivata a una svolta. Il pm Alberto Sergi ha chiesto per il 41enne di origine brasiliana 3 anni di carcere per appropriazione indebita.
Ma c'è di più: una volta che la somma verrà sbloccata, sarà suddivisa tra i tre ormai ex amici. Nel dettaglio, 600mila euro andranno all'imputato e 500mila euro a testa agli altri due colleghi.