Vigile timbrava il cartellino in mutande, il Comune gli deve ridare 227mila euro (e lo deve riassumere)
Alberto Muraglia a Sanremo era stato licenziato. Ma il suo avvocato ha dimostrato che non si trattava di assenteismo
L'immagine del vigile Alberto Muraglia che timbrava il cartellino in mutande aveva fatto il giro d'Italia e suscitato parecchie reazioni. Ora la vicenda torna di attualità e non mancherà di far discutere. Sì, perché, il Comune di Sanremo dovrà risarcire con 227.443,36 euro l’ex agente della polizia municipale, che dovrà anche essere reintegrato sul lavoro.
Il vigile che timbra il cartellino in mutande
Alberto Muraglia venne licenziato a margine dell’operazione “Stachanov” della Guardia di Finanza, per truffa ai danni dello Stato in merito al presunto assenteismo dei dipendenti comunali. Ma ora la vicenda ha preso un'altra piega.
Sì, perché come racconta il nostro portale locale Prima La Riviera, il Comune è stato condannato reintegrare il vigile sul posto di lavoro e, in aggiunta, a risarcire i danni. Il fatto che timbrasse in mutande non significa che tornasse poi a letto a dormire, saltando quindi ore di lavoro.
Cosa ha dimostrato l'avvocato di Alberto Muraglia
Durante il processo il suo legale, l’avvocato Alessandro Moroni, ha dimostrato che Muraglia, nominato custode del mercato ortofrutticolo di Sanremo, si svegliava tutte le mattine alle 5.30 per aprire i cancelli e doveva prendere servizio alle 6 come vigile. Un compito che svolgeva in cambio dell'alloggio a titolo gratuito nello stabile del mercato, senza alcuna remunerazione in denaro.
Per risarcire Muraglia il Comune di Sanremo ha dovuto riconoscere un debito fuori bilancio, la cui approvazione è stata demandata al Consiglio comunale che si riunirà venerdì prossimo.