La sentenza

Vietato giocare all'aperto durante il lockdown: bambino fa causa alla Regione e ottiene 1000 euro di risarcimento

La Regione Sicilia applicò norme ancora più stringenti rispetto a quelle nazionali. Per il piccolo 200 euro al giorno di risarcimento

Vietato giocare all'aperto durante il lockdown: bambino fa causa alla Regione e ottiene 1000 euro di risarcimento
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Vi ricordate il periodo del lockdown, quando non si poteva uscire praticamente di casa? Erano i giorni dei Dpcm dell'allora premier Giuseppe Conte, che periodicamente annunciava in diretta social le nuove norme. La Regione Sicilia, poi, aveva messo regole ancora più stringenti, che ora le costeranno mille euro. Un bambino infatti ha fatto causa all'ente, e il Tribunale gli ha dato ragione.

Niente giochi all'aperto in lockdown

Era l'11 aprile 2020 quando il governatore della Sicilia Nello Musumeci (oggi ministro della Protezione civile) emanò un'ordinanza particolarmente stringente. Il giorno prima, infatti, il Governo aveva imposto il divieto di svolgere qualsiasi attività motoria all'aperto, anche in forma individuale, "ivi inclusa quella dei minori accompagnati dai genitori", ma con la deroga che consentiva di uscire, correre, giocare e sgambare nei pressi della propria abitazione.

Le Regioni, a quel tempo, avevano la possibilità di applicare regole ancora più restrittive in base alla situazione locale. E così fece Musumeci, che eliminò la deroga governativa sull'uscire, correre, giocare e sgambare nei pressi della propria abitazione. In pratica, neanche i bambini avrebbero potuto uscire di casa.

Bambino fa causa alla Regione Sicilia e vince

Un incubo per chiunque, figuratevi per un bambino, che vorrebbe essere libero di giocare soprattutto quando arriva la bella stagione (era aprile). E che invece si trova costretto in casa per cinque giorni senza possibilità di svago all'aperto.

E così i genitori del piccolo hanno fatto causa alla Regione rivolgendosi al Consiglio di giustizia amministrativa (l'equivalente del Consiglio di Stato in Sicilia, che è regione a statuto speciale). E alla fine hanno avuto ragione.

Per l'organo di giustizia "fu imposta una permanenza domiciliare assoluta", equivalente agli arresti domiciliari. Un divieto identificato come immotivato e quindi illegittimo. E così la Regione dovrà risarcire il piccolo: duecento euro per ogni giorno chiuso in casa, quindi mille euro in totale.

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