Con un videomessaggio carico di emozione, Papa Leone XIV ha annunciato la sua intenzione di visitare Lampedusa, isola che ha definito la porta d’Europa e il baluardo dell’umanità.
L’occasione dell’annuncio è stata la presentazione della candidatura del progetto “Gesti dell’accoglienza” alla lista del Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco.
“Spero presto di venire di persona”
“Il mio è un saluto a distanza, ma spero presto in presenza, di persona”, ha dichiarato il Pontefice.
Il gesto richiama da vicino il primo viaggio apostolico di Papa Francesco, proprio a Lampedusa, nel luglio 2013. A ricordarlo è stato Papa Prevost, sottolineando così la continuità tra i due pontificati nel segno dell’attenzione ai migranti e ai più fragili.
Anche Leone XIV ha voluto aprire il suo videomessaggio con un caloroso “O’scià!”, lo stesso saluto che Bergoglio usò allora. Il Pontefice ha espresso un profondo ringraziamento agli abitanti di Lampedusa e Linosa, riconoscendo l’impegno costante nell’accoglienza dei migranti.
Papa Leone XIV ringrazia Lampedusa
“Grazie alle associazioni, ai volontari, ai sindaci e alle amministrazioni che nel tempo si sono succeduti. Grazie ai sacerdoti, ai medici, alle forze di sicurezza e a tutti coloro che, spesso invisibilmente, hanno mostrato e mostrano il sorriso e l’attenzione di un volto umano a persone sopravvissute nel loro viaggio disperato di speranza”.
Parole che, secondo Leone XIV, rinnovano e prolungano, in un periodo di odio e divisione, il grazie già espresso da Papa Francesco più di dieci anni fa. Il Papa ha poi ricordato le tante vittime dei naufragi nel Mediterraneo.
“Tante vittime e fra loro quante madri e quanti bambini! Dalle profondità del Mare nostrum gridano non solo al cielo, ma ai nostri cuori. Parecchi fratelli e sorelle migranti sono stati sepolti a Lampedusa, e riposano nella terra come semi da cui vuole germogliare un mondo nuovo”.
“Non c’è giustizia senza compassione”
Insieme al dolore, il Papa ha voluto sottolineare anche i segni di speranza, parlando di migliaia di persone che, grazie all’accoglienza ricevuta, hanno trovato una vita migliore e oggi sono diventate a loro volta costruttori di pace.
“Le fatiche tendono a mettere in questione ciò che si è fatto e, a volte, anche a dividerci. Bisogna reagire insieme, stando uniti e aprendoci di nuovo al respiro di Dio. Non c’è giustizia senza compassione, non c’è legittimità senza ascolto del dolore altrui”.
Il videomessaggio con il discorso completo:
Il sindaco di Lampedusa Filippo Mannino ha presentato il videomessaggio come una sorpresa che ha riempito di commozione i presenti. Ora l’isola non attende altro se non accogliere l’amato Pontefice.