Via il cellulare ai 14enni che commettono reati e multe ai genitori
Il questore potrà applicare anche la misura del Daspo urbano
Di criminalità giovanile si parla sempre più spesso, e gli episodi sono sempre più numerosi, e in alcuni casi gravi. E così il Governo pensa a una strategia di contrasto con il Decreto Legge Criminalità giovanile. Vediamo cosa prevede.
Cosa prevede il Dl Criminalità giovanile
Al momento non è ancora un decreto ufficiale, ma il passaggio in Consiglio dei ministri segna già una prima svolta. Il Decreto legge prevede che ai minori tra i 14 e i 17 anni che commettano reati possa arrivare un avviso del questore, con successiva convocazione assieme a un genitore.
In quel momento "se il soggetto al quale è stato notificato l'avviso risulta condannato, anche con sentenza non definitiva, per delitti contro la persona, il patrimonio ovvero inerenti ad armi o droga, il questore può proporre al tribunale il divieto di utilizzare piattaforme o servizi informatici e telematici specificamente indicati nonché il divieto di possedere telefoni cellulari".
Multa per i genitori
A rispondere economicamente invece saranno i genitori (come in realtà avviene già ora in parecchi casi).
"Nei confronti di chi era tenuto alla sorveglianza del minore o all'assolvimento degli obblighi educativi è applicata la sanzione amministrativa pecuniaria da 200 euro a 1.000 euro, salvo che non provi di non aver potuto impedire il fatto", recita la bozza del decreto.
Daspo urbano
Possibile anche l'applicazione del cosiddetto Daspo urbano per coloro che siano indicati come "pericolosi per la sicurezza pubblica e si trovino in un comune diverso dai luoghi di residenza o di dimora abituale. Il questore, può ordinare loro di lasciare il territorio del comune entro un termine non superiore a quarantotto ore, inibendo di farvi ritorno, senza preventiva autorizzazione, per un periodo non inferiore a sei mesi e non superiore a quattro anni".
Se il figlio non va a scuola, poi, la pena per i genitori passa fino a 2 anni di carcere.