Venezia: acqua alta due metri, ma la città è salva grazie al Mose
Dall'alba tutte le barriere di protezione sono azionate per salvaguardare la città e arginare la forza dirompente delle onde del mare.
Acqua alta come non se ne vedeva dal 1966 ma Venezia è salva grazie al Mose, la tanto contestata "barriera" di protezione alla città che nelle scorse ore è stata attivata in tutti i suoi elementi.
Basti pensare che in qualche punto il mare ha superato il livello record del disastro del 1966, mentre a molti, soprattutto ai più giovani, è subito venuta in mente, la drammatica mareggiata del 2019.
Come raccontato dai colleghi di Prima Venezia, nelle ultime ore in Laguna si sono superati abbondantemente quei dati.
Acqua alta, senza il Mose sarebbe stata una tragedia
Oggi, senza il Mose, Venezia sarebbe stata travolta dall'acqua "granda", appunto come proprio nel 1966.
Lo ha ricordato in queste ore anche il sindaco Luigi Brugnaro, facendo proprio il punto della situazione acqua e meteo.
E del resto poco prima dell'alba, alle 6, il bollettino del primo cittadino era stato eloquente:
"Tutte le barriere del Mose sono alzate. Le forze di emergenza sono attivate, la Città viene protetta".
Acqua granda da record, il Mose salva Venezia: “Senza sarebbe stata una tragedia enorme”
L'allarme, come in molte zone del nord, ma anche del Centro e Sud Italia, è scattato nelle scorse ore.
Complici diversi fattori meteorologici, l'acqua si è gonfiata con potenza e il livello ha raggiunto quote che riportano alla memoria antichi traumi, riaprono ferite del passato.
E l'immagine che torna sempre più di frequente, quella che per fortuna è stata scongiurata, è quella di un disastro. Una tragedia, una catastrofe, insomma, qualcosa di incredibilmente doloroso.
Fresco, infatti, nella memoria dei veneziani (ma anche di tutti gli altri italiani) è l'immagine di una città ferita dall'acqua granda. Quella del 2019, in cui, lo ricordiamo, la marea si era "fermata" a 185 centimetri. Numeri oggi decisamente superati.
La diga dell'Excelsior "travolta" dal mare
Basti pensare che la diga dell'Excelsior è stata travolta dalla forza del mare.
Un'immagine, quella condivisa dalla pagina Venessia.com che lascia immaginare cosa sarebbe potuto accadere oggi, martedì 22 novembre 2022 senza l'attivazione del Mose.
Il livello del mare in alcuni punti ha superato infatti i 2 metri.
La polemica dell'assessore
Oltre al sindaco Brugnaro, anche l'assessore al Turismo e Sviluppo economico Simone Venturini ha voluto sottolineare anche con una stoccata polemica quali conseguenze ci sarebbero state senza il Mose:
"Oggi, fino a due anni fa, quasi il 90% del centro storico sarebbe stato allagato con danni ingenti. Se la città è rimasta all'asciutto dobbiamo ringraziare tecnici, ingegneri e chi, nelle istituzioni locali e nazionali, ci ha creduto fino in fondo accelerando i tempi di realizzazione. Venezia guarda al futuro e lo fa puntando su tecnica e tecnologia. I fatti dimostrano che questa è la direzione giusta. E guarda caso i comitati che si opponevano al Mose oggi sono in silenzio".
Il governatore Zaia ha proclamato lo stato di crisi
Nel frattempo però le condizioni meteo restano critiche e il governatore della Regione Luca Zaia ha proclamato lo stato di crisi.
Le strutture della Protezione Civile della Regione Veneto, su mandato del Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, stanno effettuando numerose ricognizioni per poter permettere la firma dello stato di crisi, a fronte dell’ondata di forte maltempo che oggi ha attraversato la regione, causando numerosi danni.
Del resto, stanno facendo impressione le immagini di come vento e piogge si stiano letteralmente "mangiando" il litorale.
Immagini impressionanti che hanno reso necessario predisporre sopralluoghi e interventi di messa in sicurezza.