tendenza irreversibile?

Veneto, Friuli, Alto Adige, Valle d'Aosta e Liguria a un passo dalla zona gialla

Secondo l’Associazione italiana di epidemiologia in tutte e cinque queste regioni, tra due settimane, si potrebbe superare il livello di guardia di 250 positivi su 100 mila abitanti.

Veneto, Friuli, Alto Adige, Valle d'Aosta e Liguria a un passo dalla zona gialla
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L'incremento del tasso di positività negli ultimi giorni parla chiaro. La quarta ondata di Covid preoccupa anche l'Italia, nonostante la situazione nel nostro Paese, grazie alla massiccia adesione dei cittadini alla campagna vaccinale, è fra le meno allarmanti d'Europa. Alcune regioni della nostra penisola potrebbero tornare a fare i conti con la zona gialla. In testa il Friuli-Venezia Giulia, a rischio di tornare in zona gialla già da lunedì 22 novembre.

Veneto e Provincia di Bolzano rischiano di seguire il destino friulano il lunedì successivo, se si confermano questi ritmi di contagio. Sorvegliate speciali anche Liguria - dove Giovanni Toti ipotizza un lockdown solo per i non vaccinati - e Valle d’Aosta. Secondo l’Associazione italiana di epidemiologia in tutte e cinque queste regioni, tra due settimane, si potrebbe superare il livello di guardia di 250 positivi su 100 mila abitanti.

Le regioni che rischiano la zona gialla: allarme Friuli e Alto Adige

Un anno fa non avremmo parlato di zona gialla, bensì rossa. A fare da ammortizzatore ci sono i vaccini che limitano le ospedalizzazioni. Ed è così che il numero dei contagi, incrociato con il numero di ricoveri, consente di limitarsi "al giallo". Il rischio più imminente è per il Friuli, con un’incidenza settimanale già a quota 233 e i letti occupati oltre la soglia di allarme in intensiva. La regione paga le conseguenze di essere fra i territori con meno vaccinati del Paese, nonché i grandi assembramenti di piazza - con relativi cluster pandemici - delle scorse settimane.

Male anche in Alto Adige, dove l’incidenza settimanale è addirittura sopra 300 e negli ultimi giorni sono salite le percentuali di ricoverati Covid, raggiungendo l’8% in intensiva e il 13% in area medica.

Veneto, Liguria e Val d'Aosta critici

Osservato speciale è il Veneto, con il brutto primato di terza regione per incidenza settimanale (115,3) con percentuali di posti letto occupati ancora sotto soglia (6% in rianimazione, 4% in area medica).

"Passeremo anche in zona rossa se non si fermano i contagi, siamo preoccupati per questo incremento lento e inesorabile. Per fortuna gli ospedali non sono pieni grazie ai vaccini. Ma nel giro di due settimane, stando alle proiezioni, rischiamo di avere cento persone in intensiva", questo il monito del governatore Luca Zaia.

Il report settimanale reso noto venerdì, segnalava in Liguria 78,8 positivi su 100 mila abitanti, ma negli ultimi giorni, c’è stata un’impennata: più 88%, prefigurando il rischio di una incidenza superiore a 250 positivi su centomila abitanti, tra due settimane. In aumento anche i ricoveri. Impennata anche per la Valle d’Aosta, ma bilancia con la situazione dei ricoveri sotto controllo, senza nemmeno una terapia intensiva. L’associazione degli epidemiologi prevede un'incidenza regionale sopra i 250 per centomila abitanti, tra due settimane.

Cosa significa zona gialla

Nel pratico cosa comporta la zona gialla? Mascherine all’aperto e limite di 4 commensali a tavola nei locali.  Decisamente drammatico per l'economia, invece, l'arancione: che significherebbe chiusure.

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