Valditara contro la scuola di Pioltello chiusa per Ramadan (rimosso striscione dei "Patrioti")
"Inaccettabile che gli alunni di una scuola italiana debbano essere costretti a perdere un giorno di scuola per consentire la celebrazione di una festività totalmente estranea alla nostra cultura"
Si aggiunge un nuovo capitolo, dopo il polverone nazionale che si è alzato a seguito della scelta dell'Istituto comprensivo Iqbal Masih di Pioltello, provincia di Milano, di prevedere la chiusura delle scuole il 10 aprile 2024 in occasione della festa di Fine Ramadan.
Nella serata del 18 marzo 2024 ha fatto capolino una protesta firmata dal Nam, Nucleo autonomo mobile, con uno striscione contrario alla decisione della scuola.
Sulla medesima linea il vicepremier Matteo Salvini si era espresso nei giorni scorsi.
Nelle scorse ore anche il ministro dell'Istruzione Valditara ha comunicato la propria contrarietà:
"Ovviamente le scuole non possono stabilire nuove festività in modo diretto o indiretto. Il mio obiettivo far rispettare la legge, la legalità, le regole. Il calendario scolastico lo definisce Regione Lombardia. Le scuole possono derogare per esigenze comprovate legate al piano dell'offerta formativa".
Striscioni contro la scuola che chiude per il Ramadan
"Questa notte i militanti del Nucleo Autonomo Mobile (Nam), comunità attiva sul territorio della Martesana e aderente alla Rete dei Patrioti, hanno affisso uno striscione nel comune di Pioltello per esprimere il totale dissenso nei confronti della scelta di un istituto scolastico locale di chiudere il 10 aprile per celebrare la fine del Ramadan".
si legge nel comunicato che hanno diramato con le foto dello striscione appeso.
E ancora:
"È assolutamente inaccettabile che gli alunni di una scuola italiana debbano essere costretti a perdere un giorno di scuola per consentire la celebrazione di una festività totalmente estranea alla nostra cultura e alla nostra tradizione. Un episodio gravissimo, che si pone purtroppo in continuità con un processo di cedimento continuo all’islamizzazione che avviene in diverse parti d’Italia, ma che a Pioltello e in tanti altri centri dell’hinterland milanese si pone in tutta la sua drammaticità".
Quindi hanno rincarato la dose ipotizzando una scissione tra le classi con alunni italiani e quelle frequentate dagli stranieri di fede islamica.
"Se è così importante per le istituzioni il mantenimento e la difesa delle tradizioni degli alunni di fede islamica, si istituiscano allora classi separate che consentano agli alunni italiani di non subire i frutti malsani della colonizzazione islamica e agli alunni di fede islamica di rispettare legittimamente le proprie tradizioni religiose, sapendo di vivere in un Paese che queste tradizioni le tollera, ma non accetterà mai che si sostituiscano alle proprie".
Lo striscione è già stato rimosso
Come racconta Prima La Martesana, immediato l'intervento dei Carabinieri della Compagnia di Pioltello che, trattandosi di un'affissione abusiva, hanno proceduto con la rimozione dello striscione appeso fuori dalla scuola media.
Le ragioni della scuola
Facciamo ora un passo indietro e riannodiamo i fili. Nei giorni scorsi si è diffusa la notizia che le scuole di ogni ordine e grado afferenti al comprensivo Iqbal Masih di Pioltello sarebbero restate chiuse mercoledì 10 aprile.
La scelta dell’istituto è finalizzata a permettere agli studenti di fede musulmana di festeggiare una delle celebrazioni più importante dell’anno, la fine del Ramadan (Eid al Fitr).
Una decisione che incarna perfettamente lo spirito di integrazione culturale che ormai da anni muove l’azione dell’Iqbal Masih, del suo dirigente Alessandro Fanfoni e del corpo docente che lo affianca. E che ha trovato appoggio anche nella componente genitoriale, visto che la scelta di chiudere la scuola per la fine del Ramadan è stata votata all’unanimità dal Consiglio d’istituto lo scorso maggio, in sede di approvazione del calendario scolastico. In ogni caso già il 40% degli studenti della scuola di Pioltello è di religione musulmana, motivo per cui gli stessi sarebbero comunque rimasti a casa per la loro festa tradizionale.
Ma c'è un dettaglio importante: ogni scuola, infatti, ha facoltà di utilizzare tre giorni discrezionali di vacanza, che si aggiungono a quelli "canonici" stabiliti dall’Ufficio scolastico regionale.
Quindi, la presidenza, ha soltanto deciso di far convergere su questo evento, che avrebbe comunque provocato la metà delle assenza, la chiusura al posto che decidere di farla in un'altra giornata. Lo stop, insomma, ci sarebbe comunque. Nessun perdita extra di giorni scolastici.
Mentre qualcuno vuole rimuovere i simboli cattolici - come i crocifissi nelle aule - per paura di “offendere”, in provincia di Milano una preside decide di chiudere la scuola per la fine del ramadan.
Una scelta inaccettabile, contro i valori, l’identità e le tradizioni del nostro… pic.twitter.com/kiTwXP5SiH— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) March 17, 2024
Sul piede di guerra il leader della Lega, Matteo Salvini:
"Mentre qualcuno vuole rimuovere i simboli cattolici, come i crocifissi nelle aule, per paura di 'offendere', in provincia di Milano una preside decide di chiudere la scuola per la fine del Ramadan. Una scelta inaccettabile, contro i valori, l'identità e le tradizioni del nostro Paese. Non è questo il 'modello' di Italia ed Europa che vogliamo".
Polemiche sterili, frutto dell'ignoranza. Tanto per cominciare, le nostre radici sono PAGANE, non cristiane. Il cristianesimo è stato IMPOSTO dopo, con la forza. Poi, se in una scuola gran parte dei ragazzi sono musulmani e non si sarebbero presentati, non vedo il problema. Come stanno a casa giorni per le vacanze cristiane, non vedo perché non perderne uno per quelle islamiche. A mio avviso, la religione a scuola non ci dovrebbe proprio entrare, si dovrebbe insegnare cultura, non superstizioni primitive. Ma, visto che così non è, non vedo il problema a far contenti tutti