"I vaccini mRna ci cureranno anche dal cancro e dall'Hiv entro 5 anni"
E poi malaria, Hiv e tubercolosi. Ugur Sahin e Özlem Türeci, i coniugi a capo di BioNtech, confermano che stanno partendo già i trial.
Iniziamo con il chiarire che concettualmente il fine era quello, già da oltre una decina di anni. La pandemia di Covid, nei suoi drammatici risvolti, ha avuto il "pregio" di dare una spinta ulteriore alla ricerca sui vaccini ad mRna; con i quali ricercatori lavoravano già da anni. Soltanto pochi giorni fa abbiamo dato notizia dell'inizio della sperimentazione negli Usa del vaccino contro una forma particolarmente aggressiva di tumore al seno: figlio di un'accorata ricerca che risale al primo decennio del 2000. Da decenni, ormai, la scienza medica si sta spostando verso un concetto di prevenzione attiva mediante medicina di precisione personalizzata ed eventuali vaccini che facciano da scudo a coloro che rischiano di sviluppare forme tumorali. A rafforzare le speranze si aggiunge la voce di due persone che l'impresa l'hanno fatta eccome: Ugur Sahin e Özlem Türeci, i coniugi a capo di BioNtech, l’azienda tedesca che insieme a Pfizer ha realizzato il vaccino anti Covid e che confermano che la tecnologia a mRna entro i prossimi 5 anni potrà essere utilizzata anche nella lotta a una serie di altre malattie, tra cui il cancro:
“Abbiamo 15 vaccini anticancro in fase di test clinico, il più avanzato è quello contro il melanoma, nel 2022 contiamo di iniziare i test clinici per i vaccini contro la malaria e la tubercolosi”.
Vaccini contro il cancro: l'annuncio dei ricercatori
Sahin e Türeci non hanno dubbi: la nuova frontiera della medicina è rappresentata dall'mRna. La coppia ha raccontato nel libro "Il vaccino che ha cambiato il mondo", scritto con il giornalista Joe Miller, che questa tecnica si potrà utilizzare per una combattere una serie di altre malattie. Non solo il cancro ma anche l'Hiv, per esempio.
Le parole dei fondatori di BioNtech
I fondatori di BioNtech nel 2002 hanno spiegato:
"La tecnica ad mRna è la più antica forma di programmazione costruita dalla natura, perché passa alle cellule le istruzioni per produrre le proteine. Abbiamo capito subito l’enorme potenziale che c’era nel fornire informazioni – a nostro piacimento – direttamente alle cellule immunitarie, codificandole nello mRna. Per poi lasciare che il sistema immunitario faccia quello che sa fare meglio: proteggere il nostro corpo dalle minacce"
E la pandemia ha rappresentato il battesimo di fuoco di questa tecnologia declinabile, dunque, nella lotta a tante altre patologie, tra cui tumori e non solo.
Non solo cancro: vaccini "buoni" anche contro Hiv, malaria e tubercolosi
"Nel 2022 contiamo di iniziare i test clinici per i vaccini contro la malaria e la tubercolosi. E andremo avanti con il nostro programma di un vaccino contro l’Hiv. Ma non finisce qui: l’mRna ci permette di riprogrammare il sistema immunitario non solo per stimolarlo, ma anche per calmarlo: e questo sarà prezioso per la cura delle malattie autoimmuni – dove i danni sono fatti da un sistema immunitario iper-reattivo – e nella medicina rigenerativa".