Vacanza, partire non basta
Non ci serve una vacanza perfetta, ma una vacanza che ci somigli, che ci ascolti, che ci lasci essere

C’è un momento in cui il corpo chiede tregua, non lo dice forte, ma lo sussurra tra pensieri confusi, stanchezze insolite, voglia di partire che diventa quasi fisica.
Vacanza, partire non basta
“Ho bisogno di vacanza” ci diciamo, ma quando arriva, spesso ci ritroviamo ancora stanchi.
Questo avviene perché partiamo lasciando casa, ma ci portiamo dietro tutto, il lavoro che corre, i doveri invisibili, le aspettative e così il viaggio perde forza.
A volte cerchiamo di riempire anche la vacanza con mete, foto, programmi quando il viaggio dovrebbe essere altro, un tempo sospeso, uno spazio vuoto che ci accoglie, un ritmo diverso dove lasciarci stare, respirare, non fare, stare in silenzio, sentire il corpo, i pensieri che rallentano e il cuore che torna a battere piano.
Se smettessimo di riempire, potremmo scoprire la bellezza delle piccole cose, concederci un giorno di noia senza colpa, una lentezza senza fretta.
Quando il viaggio finisce, se lo abbiamo vissuto davvero, non serve “rientrare a pieno ritmo”, ma possiamo portarci a casa un pezzo di quel tempo come una colazione lenta, una passeggiata in silenzio, un gesto gentile.
Non ci serve una vacanza perfetta, ma una vacanza che ci somigli, che ci ascolti, che ci lasci essere. Solo così torneremo diversi e forse, finalmente, liberi.
Vassiliki Tziveli

Vassiliki Tziveli è giornalista e mental coach e cura una rubrica fissa su tutti i 51 settimanali del gruppo editoriale Netweek (più di 400mila copie settimanali in 4 regioni italiane: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia e Liguria) oltre al nostro quotidiano online nazionale.