Tema attuale

“Un’IA veramente al servizio dell’uomo”. Le proposte di Meritocrazia Italia

"L’intelligenza artificiale è già il nostro presente. Sta a noi decidere se subirla o guidarla"

“Un’IA veramente al servizio dell’uomo”. Le proposte di Meritocrazia Italia

Ormai in vigore la legge delega italiana sull’intelligenza artificiale che disegna il quadro nazionale sull’IA. Una norma con cui l’Italia non si limita a replicare le disposizioni europee, ma regola aspetti peculiari del contesto interno pure in coerenza e continuità con l’AI Act.

IA sempre più al centro della vita quotidiana

L’intelligenza artificiale ha già preso la scena del quotidiano modificando tempi, modalità e qualità dell’accesso ai servizi.

In ambito sanitario, ad esempio, consente di eseguire diagnosi precoci, oltre a permettere una gestione ottimizzata dei flussi ospedalieri e realizzare medicina personalizzata. Nei trasporti, l’IA supporta la gestione intelligente del traffico e l’evoluzione verso la guida autonoma. Nella Pubblica Amministrazione semplifica i processi riducendo i margini di errore, con celerità dei sistemi. Nella logistica e nell’industria ottimizza la distribuzione, riducendo gli sprechi e migliorando la produttività.

Siamo di fronte dunque a un’accelerazione senza precedenti, che può migliorare la vita e l’efficienza dei servizi se governata con intelligenza collettiva e responsabilità.

Naturalmente, a fronte dei progressi, emergono anche vulnerabilità strutturali che l’IA porta con sé, specie per la mancanza di una visione sistemica e di un ecosistema capace di unire ricerca e formazione. Il rischio è soprattutto che l’uso massivo di dati personali, se non regolato, porti a scenari di controllo digitale e discriminazione, arrecando una vera e propria lesione del diritto alla privacy.

In ambito lavorativo, l’IA, se non regolamentata adeguatamente, può comportare la prevalenza dell’automazione e la sostituzione delle figure professionali. Emergono altresì disparità tra chi ha accesso a tecnologia e formazione e chi, invece, rischia di restare indietro.

Le proposte di Meritocrazia Italia

“Le norme da sole non bastano perché si eviti che sia l’uomo a mettersi al servizio della tecnologia – dicono da Meritocrazia Italia –  Non è il progresso a spaventare ma l’assenza di visione politica e strategica nel saperlo governare”.

Per questo motivo MI propone di:

  • istituire enti certificatori indipendenti per verificare sicurezza, equità e affidabilità dei sistemi di IA;
  • investire nell’educazione digitale diffusa, nelle scuole, nelle Università e nei luoghi di lavoro, affinché si sviluppi consapevolezza critica e accesso equo alla tecnologia;
  • adottare politiche fiscali mirate che incentivino l’uso etico e sostenibile dell’IA nelle imprese;
  • investire strutturalmente nella formazione e nella ricerca, onde evitare che molti giovani emigrino all’estero;
  • tutelare il lavoro accompagnando la trasformazione tecnologica con politiche di ricollocazione e riqualificazione;
  • produrre una legislazione ancora più chiara e partecipata, che dia ai cittadini il diritto di comprendere le decisioni che li riguardano.

“L’intelligenza artificiale è già il nostro presente. Sta a noi decidere se subirla o guidarla. Meritocrazia Italia è pronta a fare la sua parte, per un progresso umano, etico e a disposizione dell’intera comunità”.