Un altro caso

Un piatto (vuoto) per condividere le trofie con la figlia di 3 anni? Due euro in più

Dopo il toast tagliato (sempre da due euro) a Como, Selvaggia Lucarelli pubblica un nuovo scontrino destinato a far discutere

Un piatto (vuoto) per condividere le trofie con la figlia di 3 anni? Due euro in più
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In questi giorni sta facendo scalpore quanto accaduto in un bar della provincia di Como, dove un cliente ha chiesto di tagliargli a metà un toast e si è visto addebitare due euro in più sul conto. Ma almeno lì c'era stato uno "sforzo" (tra virgolette, ovviamente) nel tagliare. Quello che è successo invece in Liguria va oltre. Sì, perché una cliente di un ristorante che ha chiesto un piatto (vuoto) per condividere delle trofie al pesto con la bimba di tre anni si è vista chiedere anche lei 2 euro extra. E naturalmente montano le polemiche.

Un piatto per condividere le trofie con la figlia di tre anni? Due euro

Il caso comasco era emerso grazie a una recensione del cliente su Tripadvisor, mentre a far esplodere quello ligure ci ha pensato Selvaggia Lucarelli, che già in passato aveva segnalato situazioni simili legate agli esercenti (come il caso del gelato dal costo maggiorato per chi pagava con il bancomat).

Il caso è avvenuto - come mostra lo scontrino postato dalla giornalista - a Finale Ligure.

Secondo quanto racconta Lucarelli, inoltre, la bambina aveva già mangiato e le era stato anche addebitato il coperto. Probabile che a riferirlo sia stata la mamma in questione inviando lo scontrino, anche se dal tagliando si evince soltanto che i commensali erano tre.

I commenti

In molti hanno aspramente criticato il commerciante, ma c'è anche chi si è schierato a suo favore, come avvenuto anche per il caso comasco.

"Il negoziante ha dovuto fornire un piatto, un tovagliolo e sicuramente delle posate, il tavolo, la sedia, lo spazio del locale, luce, servizi igienici, ed eventuale aria condizionata. Forse la voce è pretestuosa, avrebbe dovuto scrivere servizio", scrive un utente.

Inoltre, c'è chi sostiene che data la location i prezzi siano assolutamente in linea (ma il nodo del contendere in realtà non erano i 18 euro per le trofie).

Ma dall'altra parte c'è chi racconta un altro episodio simile, accaduto stavolta in Veneto.

"A noi in Veneto 50 centesimi per una tazzina da caffè vuota in cui mettere la schiuma del nostro cappuccino per la bimba. In un tavolo da 6 colazioni".

La risposta del ristorante

A stretto giro è arrivata anche la risposta del ristorante, affidata alle colonne del Secolo XIX:

"La signora che ha postato lo scontrino l'abbiamo fatta accomodare a un tavolino da tre, perché erano due adulti e una bimba.  Hanno ordinato un solo piatto di trofie al pesto e uno di acciughe fritte e hanno chiesto due piattini di condivisione per entrambi. Quindi di piattini in tutto ne hanno avuti quattro, non uno, e ne abbiamo fatto pagare solo uno perché la lavastoviglie e il lavapiatti li paghiamo anche noi...".

"Ho quattro tavolini fuori, non molti, e se ne lascio uno da tre a persone che fanno un ordine da uno, perché primo e secondo sono praticamente per uno solo, mi dovrei preoccupare del piattino da due euro? Peraltro i prezzi, delle portate e del servizio, sono scritti chiari ed esposti sia fuori che sul menù, quindi chi ci sceglie li conosce e può decidere se andare altrove o restare".

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