IN TRENTINO

Un orso ha sbranato un'asina di 6 quintali a 40 chilometri da dov'è morto il runner Andrea Papi

Il plantigrado l'ha trascinata fuori dal recinto elettrificato e l'ha portata via

Un orso ha sbranato un'asina di 6 quintali a 40 chilometri da dov'è morto il runner Andrea Papi
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"L’orso ha preso l’asina più dolce, la più grande. L’ha trascinata fuori dal recinto. L’ha trascinata giù. L’abbiamo cercata in lungo e in largo, poi l’ha trovata mio figlio, nascosta fra i cespugli, in un canalone. Era tutta aperta dietro".

Così la proprietaria dell'animale sbranato dal plantigrado racconta quanto avvenuto giovedì 13 luglio 2023, nelle valli trentine. I fatti sono avvenuti a Massimeno distante circa 40 km dal luogo in cui il runner Andrea Papi è rimasto ucciso dopo un attacco dell'orsa identificata come Jj4, ora "salvata" dall'abbattimento dal Consiglio di Stato.

Orso sbrana asina in Trentino

Nicoletta Lorenzi, docente alla scuola di Carisolo, ha un amore grandissimo per gli animali, soprattutto per gli asini. Animali, a dispetto della credenza popolare, dotati non soltanto di grandissima intelligenza, ma anche di forte empatia. La donna e la sua famiglia hanno portato tre asini e un cavallo ad Ampomè, sul monte di Massimeno. Il terreno è circondato da cinque fettucce elettrificate, secondo le regole provinciali.

Nonostante queste accortezze l'orso è riuscito a penetrare nel perimetro e ha afferrato una delle asine, trascinandola fuori. La proprietaria dell'animale, molto abbattuta per questa feroce dinamica a cui la sua amata asina è andata incontro, ha spiegato che il suo esemplare pesava circa 600 kg. Dettaglio che offre la misura della potenza del predatore e delle sue dimensioni. Successivamente i resti sono stati ritrovati dal figlio della donna, vicino un cespuglio.

Lorenzi spiega che non è la prima volta che accade un episodio del genere, nel 2005 un orso le avrebbe ucciso dodici pecore. La professoressa spiega che in quell'occasione ebbe un diverbio acceso con gli esperti del Parco che le avrebbero detto che è normale che accada.

Cinque anni fa l'aggressione ad un'altra delle sue asine (finita fortunatamente bene) che è stata salvata dalla veterinaria: in quel caso  la provincia ha dovuto sborsare 1.300, pari al costo delle cure.

Tutti i più recenti avvistamenti in Trentino

Il tema della complicata convivenza con questi predatori nei territori montani è particolarmente sentito dai residenti. Non è infatti più così raro, per loro, imbattersi in un orso.

Soltanto un mese fa, a inizio giugno, gestori, dipendenti e ospiti dell'hotel Brenta in val D’Algone, vicino a Comano Terme, in Trentino Alto Adige (a una trentina di chilometri da Massimeno) hanno vissuto momenti di panico.

Qui, infatti, in orario serale, per un paio di giorni, un orso ha fatto una tripla incursione nelle aree limitrofe dell'albergo, tra la zona dei giochi per i bambini e il pollaio. La scena è stata ripresa in un filmato dalla moglie del titolare.

Nel video si vede il plantigrado mentre è intento a cibarsi nel secchio del mangime delle galline. I gestori della struttura alberghiera hanno subito denunciato l'accaduto ai forestali, i quali, giunti sul posto fin da subito, hanno effettuato i rilievi del caso trovando tracce di sangue e peli. Secondo gli albergatori, fino a ora episodi di questo tipo non si erano mai verificati. Adesso però la popolazione di orsi nella provincia di Trento è diventata una vera e propria emergenza e le loro incursioni in zone abitate si è fatta sempre più frequente.


Pochi giorni dopo, a metà giugno, alcuni residenti hanno filmato dalla loro villetta a Caldes, nella frazione San Giacomo di Cavizzana, un altro orso mentre cercava di aprire un cassonetto dei rifiuti, uno di quelli, ironia della sorte, con dispositivi ad hoc per non essere aperti dai plantigradi.

IL VIDEO:


A fine maggio invece sul Monte Peller, fra Cles e Caldes, sempre dove lo scorso 5 aprile 2023 il runner 26enne Andrea Papi è stato trovato senza vita, era stato girato a una certa distanza un filmato in cui si vede l'orso al limitare del bosco, poi due colpi di pistola e l'animale scappa.

La speranza è che chi ha sparato l'abbia fatto almeno in aria, ma la scena virale sui social è stata commentata a valanga dagli animalisti come emblematica rispetto a ciò che non si dovrebbe fare in casi come questo.


In fine ad aprile, Angelo Martinotta, che lavora nella scuola di San Pancrazio, in val d'Ultimo, aveva filmato un grosso plantigrado in mezzo alla strada a una quarantina di chilometri questa volta a Nord di Caldes.

Stava percorrendo la statale della Val d'Ultimo per tornare a casa quando, nel tratto tra Lana e San Pancrazio, si è imbattuto in un orso: lo ha filmato mentre l'animale superava il guardrail per poi sparire nel buio.

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