Nuove proteste a Trento

Trento, fontana colorata di rosso sangue, "come quello degli orsi"

Intanto il Tar blocca anche la seconda ordinanza di abbattimento del presidente della Provincia Fugatti

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Una fontana piena di sangue. Un'immagine shock, ed evidentemente era proprio l'obiettivo dell'iniziativa, quella che i cittadini di Trento si sono trovati di fronte lunedì 1 maggio 2023. All'alba, infatti, gli attivisti di Centopercentoanimalisti  hanno versato del liquido color rosso sangue nella fontana del Nettuno in piazza Duomo. A scanso di equivoci, chiariamo subito il fatto che non sia stato danneggiato nulla e che gli organizzatori della protesta hanno utilizzato un prodotto per colorare piscine e fontane.

Orsi a Trento, la protesta degli animalisti con la fontana rosso sangue

Trento da settimane è al centro delle cronache (e delle polemiche) nazionali per la questione orsi. Dopo la morte del runner 26enne Andrea Papi, ucciso dall'orsa Jj4, è esploso il caso, con la cattura dell'animale, l'ordinanza di abbattimento da parte del presidente della Provincia Maurizio Fugatti, la sospensione del Tar e una nuova ordinanza. E da settimane  non mancano le proteste.

L'ultima ha visto in campo il collettivo Centopercentoanimalisti, che all'alba del Primo Maggio ha trasformato la fontana in un "lago di sangue".

"Lo stesso colore del sangue degli orsi condannati a morte dal presidente Fugatti, unico responsabile della vergogna che sta macchiando una terra tra le più belle d'Italia.  Il nostro Movimento non intende abbassare la guardia"

 

"Vi piace farvi detestare?"

La situazione si è normalizzata entro poche ore. Alle 7.30 la Polizia Locale e i Vigili del fuoco hanno svuotato la vasca ripristinando il normale ricircolo dell'acqua.

Dura la reazione del sindaco Franco Ianeselli:

"Di solito si manifesta per aumentare il consenso sulle proprie posizioni. Qui sembra invece ci si voglia far detestare”.

Sospesa l'ultima ordinanza di abbattimento

Intanto, il Tar ha nuovamente appoggiato i ricorsi delle associazioni animaliste e ambientaliste, decidendo per la sospensiva anche della seconda ordinanza con cui Fugatti voleva abbattere Jj4. 

Fino alla data della prossima udienza collegiale la Provincia non potrà dunque procedere all’abbattimento.

"Il decreto di Fugatti - osservano le associazioni - non è solo assurdo nel contenuto e non adeguatamente motivato, ma rappresenta anche una vera e propria sfida al ministero dell’Ambiente, contrario alla soppressione di JJ4, che ha istituito un tavolo tecnico per l’elaborazione di una nuova strategia sulla gestione degli orsi e mostra di aver ben presente il principio di tutela dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi e degli animali sancito dal nuovo articolo 9 della Costituzione. Fugatti invece procede per conto proprio, come se gli orsi fossero sua proprietà, come se l’art.9 non esistesse e ignorando completamente la mobilitazione di milioni di italiani contrari all’abbattimento".

Orme di orso avvistate in Veneto

L'attenzione sul tema - al di là delle polemiche - è comunque massima. Proprio nei giorni scorsi un volontario che accompagna le guardie forestali ha scoperto le tracce di un orso di taglia media in località casera Palantina nella conca dell'Alpago, vicino al rifìugio Semenza e al passaggio dell'Ander delle Mate, zona al confine tra Veneto e Friuli Venezia Giulia ricca di sentieri e quindi molto frequentata dagli appassionati e vicina a stalle, vivai e, più a valle, anche alle abitazioni in località Col Indes nel comune di Tambre sempre nella conca dell'Alpago.

Si tratterebbe di un esemplare di taglia media che sembrerebbe di passaggio in zona.

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