Trecento chilometri per avere il Green pass senza vaccino, ma fanno arrestare il medico imbroglione
Una famiglia di Belluno ha messo decisamente nei guai un medico di Ravenna, che incassava 500 euro per ogni somministrazione finta.
Sono partiti da Belluno alla volta di Ravenna per simulare la vaccinazione anti-Covid e ottenere così il Green pass. Di certo non pensavano che quella gita da trecento chilometri sarebbe costata l'arresto al medico connivente.
Da Belluno a Ravenna per il vaccino "farlocco"
La vicenda è raccontata da Prima Belluno, e vede protagonista un padre No vax, una figlia che necessità il Green pass e un medico ravennate che faceva finte inoculazioni per ottenere il certificato verde (facendosi pagare 500 euro per paziente).
Il medico, infatti, aveva preso dosi di vaccino anti Covid ma non le usava. E avviava la pratica per l'emissione del Green pass. Una situazione che era arrivata all'orecchio del padre veneto, che aveva così deciso di accompagnare la figlia per sottoporla alla finta somministrazione.
Il dottore imbroglione
Secondo quanto appurato dalle indagini, il medico di base, 64 anni, aveva acquistato in ottobre una quindicina di flaconi di siero Pfizer, valido per circa 90 dosi. I lotti, però, non li aveva usati. E li aveva anche resi inutilizzabili in futuro, perché sono stati conservati a temperatura ambiente.
Green pass a 500 euro
La finta inoculazione per il documento verde, ai No vax, era quotata a 500 euro. O almeno, questo emerge dalle ipotesi degli inquirenti. Nelle tasche del dottore, il 17 ottobre dopo la presunta seconda dose alla minorenne bellunese, sono stati trovati ben 1500 euro. In totale, però, il quadro è ben più allarmante: si parla di circa 400 dosi non somministrate, per circa 290 pazienti. Al momento sono 79 i certificati falsi sequestrati.
Il dottore, convenzionato con l'Ausl Romagna di Ravenna, è finito in manette per peculato, falso ideologico e corruzione.