Tossine nelle Gallette di riso Carrefour Bio: ecco i lotti richiamati
Non consumare i prodotti segnalati e riconsegnarli al punto vendita dove sono stati acquistati.
Il ministero della Salute ha richiamato alcuni lotti delle Gallette di riso giganti a marchio Carrefour per la presenza di micotossine.
Richiamo alimentare: microtossine nelle Gallette di riso Carrefour
Nella giornata di ieri, 19 ottobre 2022, il ministero della Salute ha richiamato alcuni lotti, a marca Carrefour Bio, di Gallette di riso giganti da 200 grammi. La ragione riguarda la possibile presenza negli alimenti di micotossine. I lotti contaminato sono: R22159A e R22160A. Gli alimenti, la cui scadenza è il 10/06/2023, sono prodotti da Continental Bakeries, la cui sede dello stabilimento è in Avenue du Commerce a Enghien, in Belgio. Si raccomanda di non consumare i prodotti segnalati e riconsegnarli al punto vendita dove sono stati acquistati.
Micotossine, cosa sono?
Come chiarisce la nota del ministero solo un consumo in grandi quantità di cibi contenenti micotossine può causare danni alla salute.
Le micotossine sono composti tossici prodotti naturalmente da vari tipi di funghi che entrano nella catena alimentare per effetto di un'infezione delle colture avvenuta prima o dopo il raccolto e si trovano di solito in alimenti come cereali, frutta secca, noci e spezie. La presenza di micotossine negli alimenti e nei mangimi può produrre effetti nocivi sulla salute umana e animale che vanno dai semplici disturbi gastrointestinali sino a problemi renali, immunodeficienza e cancro.
Le micotossine che più comunemente rappresentano una preoccupazione per la salute umana e animale sono le aflatossine, l'ocratossina A e le tossine del genere Fusarium come il deossinivalenolo. La temperatura e l'umidità sono parametri importanti per la moltiplicazione dei funghi.
La legislazione dell’UE tutela i consumatori stabilendo livelli massimi di micotossine in alimenti e mangimi per garantire che non siano nocivi per la salute umana o quella degli animali e imponendo di mantenere il quantitativo di micotossine al livello più basso ragionevolmente raggiungibile nel rispetto delle buone prassi agricole e di quelle per la conservazione e lavorazione degli alimenti.