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Terapie intensive piene di neonati in tutta Italia per un virus respiratorio, anche Fedez: "Fate attenzione"

Ricoverata anche la figlia di Chiara Ferragni e del marito rapper, che lancia anche un appello: "Non va preso alla leggera".

Terapie intensive piene di neonati in tutta Italia per un virus respiratorio, anche Fedez: "Fate attenzione"
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Dopo la brutta esperienza di sua figlia Vittoria finita in ospedale a causa di un virus respiratorio, anche il rapper Fedez fa un appello ai suoi numerosi follower: "Fate attenzione".

Ma quello dei Ferragnez non è un caso isolato: i reparti pediatrici di tutta Italia, negli ultimi giorni, sono affollatissimi di piccoli pazienti, soprattutto neonati, che hanno contratto un nuovo virus respiratorio.

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L'appello di Fedez dopo il ricovero della figlia

Come racconta Prima Milano, l’allarme lo lancia il cantante Fedez che ha portato la figlia Vittoria, 7 mesi, in ospedale, dove si trova da domenica a causa di un virus respiratorio. La mamma, Chiara Ferragni, aveva rassicurato e ringraziato i migliaia di fan che avevano inviato messaggi di vicinanza per il brutto periodo che stanno attraversando i genitori, raccontando che la piccola sta migliorando. “Vi siamo grati per le buone energie che ci mandate”, aveva scritto la influencer.

Qualche ora dopo, il cantante ha voluto mettere in guardia mamme e papà:

“Epidemia virus respiratorio in neonati: ospedali italiani pieni”, ha scritto sui social Fedez, lanciando l’appello all’attenzione da parte delle famiglie. Un virus che non va preso alla leggera, prosegue il rapper milanese. Si chiama Rsv (Respiratory syncytial virus) e può provocare bronchioliti e polmoniti".

“Vedere il proprio bambino ammalato è davvero l’esperienza più spaventosa che si possa avere e la salute è davvero il lusso più grande, non dimenticatelo mai”, ha aggiunto la Ferragni sulle sue pagine social.

Terapie intensive piene di neonati in tutta Italia

L'allarme l'hanno lanciato nelle ultime ore medici e pediatri.

Il virus respiratorio sinciziale sta colpendo in tutta Italia bambini piccolissimi, con reparti pediatrici e terapie intensive degli ospedali strapieni di neonati e bebè con bronchioliti e polmoniti causate dal virus.

Significativo il caso di Padova dove, attualmente, sono 16 i piccoli ricoverati, di cui 4 intubati in rianimazione. Come racconta Prima Padova, in tutto il mese di ottobre si sono registrati già 22 i casi in Pediatria a Padova.

La dottoressa Liviana Da Dalt, primario del Dipartimento di Pediatria di Padova, ha spiegato che i primi casi sono comparsi già a settembre. Episodi anche numericamente più alti rispetto a ciò che si è visto sin qui in tempo di Covid. Ma anche nelle altre regioni la situazione è analoga, come per esempio in Piemonte e in Lazio.

"Un'epidemia arrivata con 2 mesi di anticipo", riferisce Fabio Midulla, presidente della Società italiana per le malattie respiratorie infantili (Simri), professore ordinario di Pediatria all'università Sapienza e responsabile del Pronto soccorso pediatrico del Policlinico Umberto I di Roma.

Che cos'è il virus respiratorio sinciziale

Le infezioni da virus sinciziale (RSV), responsabile di circa il 5% dei decessi nei bambini sotto i 5 anni in tutto il mondo, con la pandemia Covid erano scese ai minimi storici, ma poi hanno iniziato a salire ad aprile 2021.

Il rischio di morte, a differenza dei Paesi in via di sviluppo, da noi è molto basso, ma il virus può lasciare danni permanenti, a partire dallo sviluppo di asma da grandi, che si verifica nel 50% dei casi.

"Il virus - spiega Midulla - se contratto nei primi mesi di vita del bambino provoca forme di bronchiolite gravi, con manifestazioni cliniche nelle basse vie respiratorie, mentre nei bambini più grandi e negli adulti si risolve con sintomi lievi, come rinofaringite, febbre o tosse. Ma i neonati sono spesso protetti dagli anticorpi materni che si 'trasmettono' attraverso la placenta. Questa volta però non è stato così e l'epidemia che solitamente arriva a dicembre-gennaio è scoppiata con 2 mesi di anticipo. Ce lo aspettavamo perché per un anno e mezzo il virus non ha circolato grazie alle misure anti-Covid (lavaggio delle mani, mascherine e distanziamento sociale). Ma non appena queste misure sono state allentate, i fratellini più grandi sono tornati all'asilo o a scuola, e con una popolazione senza anticorpi il virus ha cominciato a circolare, subito e in anticipo rispetto al solito, e sta dando forme gravi nei piccolissimi".

Al momento non esiste un vaccino specifico contro il virus respiratorio sinciziale  ma "ci sono tre sperimentazioni in fase III di vaccini per le mamme e terapie con anticorpi monoclonali, indicati però solo per bimbi prematuri e particolarmente fragili, quali i cardiopatici". L'arma principale per difendersi resta la prevenzione, a partire da ferree regole igieniche. 

Sintomi

La malattia si manifesta inizialmente come un'influenza. Raffreddore e febbre iniziano 3-5 giorni dopo il contagio. Circa la metà dei bambini alla prima infezione sviluppa anche tosse e respiro sibilante, cosa che indica un interessamento dell’apparato respiratorio inferiore.

Nei lattanti di meno di 6 mesi, il primo sintomo può essere la breve interruzione della respirazione (apnea). Alcuni bambini, in genere i più piccoli, sviluppano distress respiratorio grave che può portare, fortunatamente in casi rari, anche al decesso. Negli adulti sani e nei bambini più grandi la malattia è solitamente leggera e può manifestarsi solamente come un comune raffreddore.

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