green pass obbligatorio

Tamponi per i lavoratori: Grillo chiede che paghi l'Inps, il Governo e il Movimento Cinque Stelle dicono "no"

Il sottosegretario all'Interno Sibilia (M5S) si smarca dal suo leader: "Meglio dare i soldi alle vittime che ai No vax".

Tamponi per i lavoratori: Grillo chiede che paghi l'Inps, il Governo e il Movimento Cinque Stelle dicono "no"
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Uno dei nodi principali del decreto che disciplinerà l'obbligo di Green pass sul lavoro da venerdì 15 ottobre 2021 è il pagamento dei tamponi per i non vaccinati. Ci sono aziende (come i supermercati NaturaSì) che pagheranno per i propri dipendenti, ma la maggior parte lascerà che il costo ricada sui lavoratori. E dopo i sindacati e il leader della Lega Matteo Salvini, anche Beppe Grillo, guru del Movimento Cinque Stelle, chiede una "pacificazione". Ma il Governo sembra voler tirare dritto per la sua strada.

Tamponi per i lavoratori? Per Grillo deve pagare l'Inps

L'uscita del fondatore del M5S è di quelle destinate a far discutere, ed è arrivata direttamente dal suo blog, attraverso il quale Grillo ha parlato di "pacificazione":

"Ad oggi, sono circa 41 milioni gli italiani con vaccinazione completa, che corrisponde all’80% della popolazione over 12. Uno dei migliori dati in Europa, che dovrebbe suggerire quindi che il popolo no vax in Italia è molto contenuto. Sui 19 milioni mancanti circa 6 hanno meno di 12 anni, e altri 6 circa hanno tra 12 e 19 anni, e quindi sono in prevalenza studenti delle scuole superiori e non lavoratori. Si stima poi che ci siano circa 2,5 milioni di over 60enni senza vaccino, prevalentemente concentrati sui 60-69 anni. Tra questi oltre la metà sono pensionati e meno di 1 milione i lavoratori. Quindi dovremmo avere 19-12-1= 6 milioni circa in età attiva. Non tutti questi sono lavoratori: potrebbero essere disoccupati, inattivi e non occupati, almeno per i 2/3, quindi 2,5-3 milioni. Quindi i lavoratori senza vaccino potrebbero essere 3-3,5 milioni, su 23 milioni di lavoratori, il 13%-15% circa".

Dopodiché, dopo i numeri, è arrivata la proposta:

"Se lo Stato decidesse, come auspicabile, di pagare i tamponi per entrare in azienda, per questi lavoratori, servirebbe circa un  miliardo di euro fino a dicembre 2021. Questi lavoratori potrebbero essere individuati automaticamente attraverso uno scambio dati tra Sogei che detiene i dati sui green pass, e Inps  che detiene i codici fiscali dei lavoratori e le aziende dove lavorano. L’incrocio tra questi due dataset, con autorizzazione del garante, permetterebbe a  Inps di segnalare nel cassetto aziendale, i lavoratori senza Green pass a cui fare il tampone, e si dovrebbe prevedere nel cassetto aziendale un riconoscimento di un bonus sotto forma di sgravio contributivo, in modo che il costo del tampone sia solo anticipato dall’azienda ma pagato a conguaglio da Inps, come succede in genere per la cassa integrazione ordinaria sui versamenti dei contributi aziendali".

Il "no" di Orlando


Il Governo, dal canto suo, non sembra voler fare un passo indietro sull'argomento. Anche perché - ed è noto a tutti - il Green pass è uno strumento  per incentivare la vaccinazione, e pagare i tamponi a chi non si sottopone all'inoculazione suonerebbe come un passo indietro da parte dell'Esecutivo. Lo ha detto tra le righe (ma non troppo) il ministro del Lavoro Andrea Orlando a margine della firma di un protocollo con la Camera nazionale del lavoro a Milano:

"Io ho sempre detto una cosa, mi sembra ragionevole pensare a tutte le forme possibili di calmierazione, ma far diventare il tampone gratuito significa dire sostanzialmente che chi si è vaccinato ha sbagliato. Penso invece  che noi dobbiamo dire che chi va a lavorare e chi ancora non è convinto può avere anche un trattamento parzialmente diverso rispetto a chi non deve andare a lavorare".

Sulla stessa linea anche il sottosegretario all'Interno Carlo Sibilia, del Movimento Cinque Stelle,  che a SkyTg24 ha commentato la proposta del suo leader prendendone le distanze:

"Ammesso e non concesso che ci sia un  miliardo a disposizione, userei queste risorse per aiutare le famiglie che hanno avuto decessi a causa della pandemia. Va bene che si arrivi a prezzi calmierati per i tamponi, ma i vaccini sono gratuiti. Chi oggi non ha il Green pass è un No vax".

 

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