linea dura da bruxelles

Tabacco riscaldato, l'Europa pronta a vietare le sigarette

Il piano prevede una popolazione in cui nel 2040 solo il 5% sarà fumatore. Ma negli ultimi due anni i numeri sono cresciuti....

Tabacco riscaldato, l'Europa pronta a vietare le sigarette
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Ci avete fatto caso? Negli ultimi tempi è sempre più frequente vedere gente che anziché la "classica" sigaretta fuma il tabacco riscaldato. Ma la cosa potrebbe non avere un futuro, perché l'Europa vuole vietare questo genere di pratica.

Dall'Europa stop alle sigarette con il tabacco riscaldato

Si tratta di un dispositivo  che impiega il riscaldamento e non la combustione del tabacco per far assumere nicotina al fumatore.  Il sistema riscalda infatti il tabacco fino a circa 350 °C generando un aerosol che contiene la nicotina.

Le ricerche effettuate fino a  oggi sono, a detta dell'Organizzazione mondiale della sanità, ancora troppo poche per costituire una prova del minor rischio per la salute derivante dall'uso di questi prodotti. I produttori però  dichiarano che questi dispositivi sono meno dannosi delle sigarette tradizionali e anche alcune strutture, tra cui l'Istituto nazionale per la salute pubblica e l'ambiente dei Paesi Bassi, hanno  dichiarato che i dispositivi a tabacco riscaldato non bruciato sembrano in effetti essere meno pericolosi.

L'Europa, però, vuole bloccarli nell'ottica di una campagna che vuole ridurre sempre più il numero dei fumatori nel Vecchio Continente.

Sono già troppi coloro che le fumano

La motivazione di questa scelta? Semplice: in Europa questo genere di prodotto ha superato il 2,5% delle vendite totali di tabacco e in alcuni Stati il volume di vendita ha fatto registrare un incremento del 10%.

A spiegare la ratio del provvedimento allo studio è stata la Commissaria Ue alla salute Stella Kyriakides:

"Si tratta di un altro grande passo avanti verso la realizzazione della nostra visione nell’ambito del piano europeo contro il cancro. L’obiettivo dell’Ue è arrivare a una  generazione senza tabacco, con meno del 5 per cento della popolazione che ne faccia uso, entro il 2040".

Cosa succede ora?

Il provvedimento, naturalmente, non sarà immediato. La proposta dovrà passare all'esame del   Consiglio e del Parlamento europeo ed entrerà in vigore a 20 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale. A quel punto ogni Stato membro avrà 8 mesi per inserire la direttiva nella legislazione nazionale, con 3 mesi previsti per la transizione.

Fumatori in crescita

Un obiettivo che però si scontra con la dura realtà. Anche a causa della pandemia, il numero dei fumatori è infatti nettamente cresciuto negli ultimi due anni.

In Italia i fumatori sono in crescita: secondo il rapporto dell'Iss diffuso il 31 maggio 2022 (Giornata mondiale senza tabacco) sono 800.000 in più rispetto al 2019.   Quasi un italiano su quattro (il 24,2% della popolazione) è un fumatore: una percentuale che non era stata mai più registrata dal 2006.

In aumento anche coloro che fumano sigarette a tabacco riscaldato: 3,3% del 2022 rispetto al 1,1% del 2019, ma più di una persona su tre (il 36,6%) le considera meno dannose di quelle tradizionali.  Nel nostro Paese gli utilizzatori abituali e occasionali di e-cig sono il 2,4% della popolazione, ovvero circa 1.200.000 persone.

 

 

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