Vanno a sposarsi ma trovano... la sala chiusa
Una storia incredibile a Stupinigi: tutto era pronto, ma il cancello non si è aperto...
Tutto era pronto. C'erano gli sposi, in trepidante attesa di pronunciare il fatidico "sì", amici e parenti pronti a festeggiare, il vicesindaco e una funzionaria del Comune pronti a celebrare il rito e una location bellissima. Peccato che la sala... fosse chiusa. Una vicenda davvero incredibile - e un giorno che Roberto ed Eleonora non dimenticheranno di certo - avvenuto a Stupinigi.
Stupinigi: tutto pronto per il matrimonio, ma la sala è chiusa
Roberto e Eleonora abitano a Nichelino (Torino) e dopo 8 anni da fidanzati volevano sposarsi. Hanno organizzato tutto, e hanno scelto come luogo per unirsi in matrimonio la bellissima cascina dell'Ordine Mauriziano nella frazione di Stupinigi. Ma, come racconta Prima Torino, il giorno delle nozze hanno trovato chiuso...
Una vicenda surreale, accaduta a inizio luglio 2024, ma che la coppia ha voluto raccontare soltanto ora, una volta metabolizzato il tutto.
"Abbiamo iniziato le procedure a fine dicembre 2023 - hanno raccontato a Prima Torino - Abbiamo contattato l'associazione "Stupinigi è" che si occupa della messa a disposizione della cascina Ordine Mauriziano e, dopo un lungo carteggio, abbiamo prenotato la sala per il 6 luglio 2024".
Insomma, tutto sembra a posto. Tanto che ad aprile la coppia viene invitata a partecipare a un evento organizzato presso la sala per definire le ultime cose. In quell'occasione - raccontano gli sposi - è presente anche la fioraia che mette la coppia al corrente della possibilità di decorare con alcuni fiori la location. Particolare che potrebbe sembrare di poco conto, ma che sarà decisivo nell'evolversi della storia.
"Prima di andarcene confermiamo a voce che il nostro è un matrimonio semplice, senza troppi fronzoli e che non saremmo stati interessati ad addobbi aggiuntivi - aggiunge la coppia - Avremmo comunque contattato con piacere la fiorista, che ci ha lasciato suo biglietto da visita, nel caso avessimo cambiato idea.
Cosa succede dopo
Da questo momento in poi le comunicazioni tra gli sposi e l'associazione si interrompono. Gli sposi restano invece in contatto con il Comune di Nichelino che conferma ulteriormente la data e invia bollettino di 500 euro da pagare per usufruire del servizio. Cosa che gli sposi fanno il giorno seguente. Da lì in poi è solo l'attesa per il grande giorno, con le ultime incombenze da sbrigare.
Ma il grosso sembra fatto. Sembra, appunto...
Il giorno delle nozze
Si arriva dunque al giorno delle nozze. Gli sposi, emozionati, arrivano con un discreto anticipo sul luogo del matrimonio insieme agli invitati. Ma subito si capisce che c'è qualcosa che non va.
"Notiamo subito il portone della cascina chiuso e due signore indaffarate con il telefono con fare piuttosto concitato, ma in quel momento non ci siamo preoccupati. Scopriremo successivamente che le due figure erano proprio la vicesindaco di Nichelino e una funzionaria del Comune che stavano provando a contattare l'associazione senza successo".
L'attesa prosegue, sino al punto in cui tutti si arrendono all'impossibilità di accedere alla location, tra lo stupore e lo sconforto generale.
Il cambio di location
Ma non sarebbe giusto rinviare le nozze. E così il vicesindaco e la funzionaria propongono di celebrare ugualmente il matrimonio nella sala consiliare del Comune.
"L'imbarazzo è palese e la celebrazione va avanti con momenti colmi di incredulità da parte di tutti, vicesindaco e funzionaria comprese. Ma il momento che suggella l'imbarazzante epilogo di questa vicenda arriva quando la vicesindaco riesce a mettersi finalmente in contatto con l'associazione la cui risposta ha dell'incredibile. Infatti, a detta sua, la colpa per la mancata presenza delle persone adibite a darci accesso alla cascina era proprio la nostra".
La "colpa" degli sposi
Dall'associazione, infatti, fanno sapere di non aver preparato la sala perché gli sposi non avevano comunicato alcuna scelta riguardo ai fiori e a eventuali addobbi.
"Chi aveva ritenuto che il nostro matrimonio debba essere annullato senza alcuna comunicazione solo perché non avevamo scelto addobbi o fiori aggiuntivi? Ci resta l'amarezza di non aver avuto la cerimonia che sognavamo e per la quale ci siamo mossi in largo anticipo".
"La parte che ci lascia più amareggiati in questa storia è proprio l'assenza di una presa di responsabilità da parte delle Istituzioni (siano esse Comuni o Associazioni) proprio in corrispondenza di un momento in cui la Reggia di Stupinigi viene (fortunatamente e auspicabilmente) molto pubblicizzata sui social media e sui giornali proprio per ospitare eventi matrimoniali".
Le parole del vicesindaco
Sulla vicenda è intervenuta anche Carmen Bonino, vicesindaca di Nichelino:
"Sono molto dispiaciuta che la coppia non si sia sposata nella bellissima Stupinigi. In passato non è mai accaduto un caso simile.
In giornata o nei prossimi giorni proverò a parlare nuovamente con la sposa per scusarmi ancora una volta per l'episodio ma, va detto, che alle volte si possono verificare situazioni spiacevoli.
Quel giorno ho cercato di tamponare in tutti i modi possibili la situazione insieme alla funzionaria comunale.
Dopo aver visto i cancelli chiusi e aver parlato con l'associazione via telefono che mi ha detto che per allestire la sala ci sarebbero voluti altri 35-40 minuti di attesa, ho subito detto alla coppia che li avrei sposati nel nostro Comune in piazza Camandona.
Ovviamente, i soldi che la coppia ha versato (500 euro) verranno restituiti a breve. Sarà comunque mia cura fare più attenzione per i prossimi matrimoni".
Le parole dell'associazione
Prima Torino ha contattato anche Ernesto Bertola, responsabile dell'associazione "Stupinigi E'":
"Siamo molto dispiaciuti per l'accaduto e abbiamo già mandato le lettere di scuse sia al Comune che agli sposi. Sinceramente ci aspettavamo una semplice chiamata di ulteriore conferma del matrimonio, circa 15 giorni prima, da parte della coppia che però non è mai arrivata".
"Di solito ono gli sposi che si organizzano per preparare tutta la sala che prenotano per la cerimonia. Noi come associazione non facciamo nulla se non aprire la stanza per permettere agli invitati, fotografi e chi si deve sposare di poter entrare. Purtroppo questi episodi possono accadere e assicuro già che non accadranno più in futuro".