Importante scoperta

Studio italiano svela la causa delle polmoniti bilaterali da Covid (e cosa c'entra l'obesità)

Svolta anche per le terapie: bisogna intervenire il più precocemente possibile con farmaci antinfiammatori liposolubili.

Studio italiano svela la causa delle polmoniti bilaterali da Covid (e cosa c'entra l'obesità)
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Lo studio coordinato da Saverio Cinti, esperto dell'Università Politecnica delle Marche, in collaborazione con i colleghi dell'Università di Milano e dell'Université Côte d'Azur ha reso possibile ricostruire il meccanismo che causa le polmoniti bilaterali da Covid-19.

Polmoniti bilaterali: scoperta la causa

Un lavoro durato quasi due anni, ma i risultati forniscono un'arma - anche di prevenzione - molto importante. Secondo quanto emerso tutto parte da particelle di grasso killer che, liberate in seguito alla distruzione delle cellule adipose, viaggiano nel sangue. Queste poi, riescono a raggiungere più organi e, una volta giunte nei polmoni, si appiattiscono sugli alveoli creando una membrana che li avvolge e che causa la mancanza di respiro. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “International Journal of Obesity”.

Fondamentali si sono rivelati i tessuti di 19 individui deceduti a causa del Covid-19 e di altri 23 morti per altre cause. Gli esperti, tra l’altro, hanno potuto confermare quanto già scoperto nel 2020, in un altro studio, cioè che la malattia causata dal virus Sars-CoV-2 “determina embolie grassose responsabili delle polmoniti bilaterali”.

Come spiega lo stesso Cinti:

“Le implicazioni per la terapia sono importanti perché sarebbe bene intervenire il più precocemente possibile con farmaci antinfiammatori liposolubili. Farmaci di questa tipologia riescono a sciogliersi nei grassi e permetterebbero di aggredire i lipidi liberati nel sangue dopo la distruzione delle cellule adipose. Quest'ultimo meccanismo si scatena in quanto, nelle persone obese, le cellule adipose sono costantemente sottoposte alla richiesta di immagazzinare più grassi e a poco a poco si ingrandiscono, accumulando stress, fino a disgregarsi del tutto e a morire".

Sos obesità

Secondo i ricercatori le cellule del grasso viscerale risultano essere maggiormente suscettibili a simili fenomeni di degradazione e, in pratica, il meccanismo legato alla circolazione degli emboli grassosi è più frequente nelle persone che soffrono di obesità. Il fatto che sui polmoni dei pazienti positivi al Covid si formassero delle membrane (le cosiddette “membrane ialine”) era risaputo, ma non si era capito che fossero di natura lipidica e la conferma è arrivata dalle osservazioni fatte al microscopio elettronico.

Due, dunque, le conferme giunte dallo studio. La prima è l'embolia grassosa polmonare nel 100% dei malati di Covid-19, la seconda spiega il motivo per cui le persone obese con la malattia, soprattutto quelle con obesità viscerale, possano incorrere in una prognosi peggiore.

Un tesoretto di dati importanti che consentono non soltanto di prevenire, ma anche di curare in maniera mirata i pazienti a rischio.

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