mistero sulle cause

Strage di mucche, cinquanta capi muoiono avvelenati: che cosa è il sorgo

Per l'allevatore un danno da circa 150.000 euro.

Strage di mucche, cinquanta capi muoiono avvelenati: che cosa è il sorgo
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A un certo punto hanno visto una mucca accasciarsi al suolo, poi, una dopo l'altra, altre cinquanta. Una misteriosa strage di bovini è avvenuta a Sommariva del Bosco, nel Cuneese.

Strage di mucche: cinquanta capi avvelenati

Una scena incredibile. Gli animali, di proprietà dell'allevatore Giacomino Olivero, stavano pascolando nei campi, quando all'improvviso hanno iniziato a cadere al suolo esanimi sotto gli occhi attoniti del proprietario, che non ha potuto fare nulla per salvarle. Sono morte nel giro di pochi minuti, senza che ci fosse neppure il tempo di allertare il veterinario, che al suo arrivo ha potuto semplicemente constatarne il decesso e svolgere le prime analisi sulle carcasse.

Una disgrazia al momento senza un perché, anche se il sospetto è che si tratti di avvelenamento da sorgo.

"E' il primo anno che usiamo questo tipo di sementi, data la siccità gravosa che ha colpito il nostro territorio - ha raccontato sconsolato l'allevatore al Tgr - Invece per me è stata una rovina".

Proprio la siccità potrebbe aver concentrato le sostanze tossiche nel terreno, causando dunque la strage.

Un danno enorme

Olivero fino a ieri aveva una mandria da cento capi, ora praticamente dimezzata. L'allevatore ha subito trasferito le mucche superstiti altrove, e ora deve fare i conti con i danni, che da una prima stima ammontano a circa 150.000 euro. 

  Cosa è il sorgo

Ma cosa è il sorgo, finito sotto accusa? Si tratta di una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle graminacee.

Tra le colture alimentari, è una delle più resistenti alla siccità ed al calore, caratteristica questa che la rende particolarmente interessante nelle regioni aride, nelle quali costituisce uno degli alimenti di base della popolazione. Il sorgo rappresenta una valida alternativa al mais, nella produzione di granella e di foraggi, in quelle aree non irrigue e con scarse o erratiche precipitazioni estive in cui non è lecito attendersi buoni risultati da una coltura di mais.

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