Strage del Mottarone: che fine ha fatto il piccolo Eitan
Il piccolo è tornato in Italia dopo le diatribe giudiziarie tra i parenti.
E' stato l'unico sopravvissuto alla strage del Mottarone. Un miracolo quello che ha salvato la vita del piccolo Eitan, 6 anni, che il 23 maggio 2021 era sulla funivia insieme a mamma e papà, morti con gli altri dodici passeggeri. Lui, invece, si salvò. Ma le peripezie per lui erano soltanto all'inizio: sono seguiti mesi difficili, con il piccolo al centro di una battaglia legale tra i parenti italiani e quelli israeliani.
Un anno fa la strage del Mottarone: che fine ha fatto Eitan
Come racconta Prima Pavia, a un anno di distanza da quel terribile giorno Eitan, l'unico sopravvissuto della tragedia, vive con la zia paterna Aya Biran e il marito Or Nirko. Il piccolo è ritornato nel Pavese a dicembre del 2021, dagli zii paterni ai quali fin da subito era stato affidato, dopo tre mesi passati in Israele. Assente dall'11 settembre 2021, giorno in cui il nonno materno Shmuel Peleg - indagato per sequestro di persona dalla Procura di Pavia e sul quale pende un mandato di arresto internazionale - lo aveva portato con un aereo in Israele.
Tornato a scuola
Un difficile ritorno alla normalità per il piccolo in cui un passaggio fondamentale è stato anche il suo reinserimento a scuola, alle Canossiane di Pavia, insieme alle due cuginette. I suoi compagni avevano mandato disegni e pensierini quando Eitan era ricoverato al Regina Margherita di Torino e lo hanno aspettato fino al suo rientro in classe.
La famiglia Byran ha chiesto riservatezza totale dopo il ritorno di Eitan in Italia. Il piccolo mantiene comunque ancora contatti telefonici con i parenti rimasti in Israele, tra quali anche la nonna materna, Etty Cohen, ritenuta tra le organizzatrici del sequestro. Il tutto avviene nell’ambito di accordi tra le famiglie regolati da un avvocato terzo, nominato curatore del bambino. Che - è quello che sperano tutti - un anno dopo la tragedia può sperare di vivere finalmente un'esistenza "normale", segnata da un lutto atroce, ma pur sempre simile a quella che dovrebbe essere quella di un bambino della sua età.