Svolta nell'automotive

Stop auto a motore termico dal 2035. Salvini: "Una follia"

Una decisione finale che spacca la maggioranza nel Parlamento Ue: 340 favorevoli, 279 contrati e 21 astenuti

Stop auto a motore termico dal 2035. Salvini: "Una follia"
Pubblicato:
Aggiornato:

Svolta epocale nel mondo dell'automotive. Dopo il voto finale della plenaria del Parlamento europeo, l'Ue ha dato l'ok allo stop alle vendite di auto e furgoni a motore termico a partire dal 2035. Una decisione che spacca la maggioranza europarlamentare, scatenando l'ira degli esponenti italiani, primo tra tutti Matteo Salvini che, sui propri social media, commenta duramente l'esito delle votazioni:

"Decisione folle e sconcertante".

Stop alle auto a motore termico dal 2035

Una decisione storica, ma comunque attesa da tempo, dato che il testo della normativa era già stato redatto dallo scorso 27 ottobre 2022, in occasione della prima intesa tra Consiglio e Parlamento Ue sulla proposta della Commissione Ue, dopo un lungo negoziato tra le tre istituzioni.

La plenaria del Parlamento europeo ha dato il suo via libera: dal 2035 sarà stop alla produzione e vendita delle autovetture con motore termico, alimentato a benzina o diesel. La svolta nel settore dell'automotive giunge dopo il voto finale degli eurodeputati: 340 i favorevoli, 279 i contrari e 21 gli astenuti.

L'obiettivo dello stop alla realizzazione di auto col motore a combustione, quelle già in uso potranno comunque circolare anche dopo il 2035, è strettamente legato alle conseguenze del cambiamento climatico in atto. Il provvedimento, infatti, si inserisce sulla via tracciata dall'Unione Europea nel pacchetto "Fit for 55" verso le emissioni zero nel 2050.

Gli step della rivoluzione sono già stati delineati: lo stop a benzina e diesel per auto e furgoni nuovi sarà nel 2035, con un target intermedio al 2030, termine entro il quale i costruttori dovranno ridurre del 55% le emissioni delle nuove auto immesse sul mercato e del 50% quelle dei nuovi veicoli commerciali.

I produttori di nicchia (meno di 10 mila auto l’anno, o meno di 22 mila furgoni all’anno), come quelli della Motor Valley italiana, avranno un anno in più per adeguarsi e potranno continuare a vendere i loro veicoli con i tradizionali motori termici fino al termine del 2035.

Dopo il voto finale in plenaria, il testo dovrà ora essere formalmente approvato anche dal Consiglio, prima di essere pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue.

L'unica possibilità per una revisione del nuovo sistema sarà legata alla roadmap per il monitoraggio di Bruxelles, che entro il 2025 presenterà una metodologia per valutare e comunicare i dati sulle emissioni di Co2 durante tutto il ciclo di vita delle auto e dei furgoni venduti sul mercato continentale e nel 2026 valuterà anche la possibilità di mantenere motori ibridi o che utilizzano gli ecocarburanti (e-fuels).

Nonostante ciò, l'Europarlamento sembra intenzionato a proseguire dritto sulla sua strategia del Green Deal, aggiungendo addirittura un nuovo tassello: dal 2030 gli autobus dovranno essere a emissioni zero e i camion dovranno ridurre le loro emissioni del 45% dal 2030, del 65% dal 2035 e del 90% dal 2040 rispetto ai livelli del 2019.

La maggioranza Ue si spacca, Salvini: "Follia"

Lo stop alle auto a motore termico ha spaccato la maggioranza dell'Europarlamento. Come affermato in precedenza, infatti, al di là dei 21 astenuti, i favorevoli sono stati 340, mentre i contrari 279. Una divisione dei voti quasi netta che testimonia quanto non ci fosse unanimità riguardo il provvedimento sull'automotive.

La decisione finale ha quindi incrinato la maggioranza "Ursula", ovvero Ppe, S&D e Renew Europe che nel 2019 elessero alla presidenza della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

Nel gruppo Ppe, di cui fa parte Forza Italia, ha votato contro insieme ai conservatori dell’Ecr, il gruppo di Fratelli d’Italia, e alla destra di Identità e democrazia, a cui aderisce la Lega. Ma nel Ppe hanno votato a favore con i socialisti (Pd), i Verdi, il M5S, la maggior parte di Renew Europe e la Left.

Ovviamente, le reazioni sono state accese. Matteo Salvini, Ministro alle Infrastrutture italiano e leader della Lega, commenta sui social media lo stop ai veicoli a motore termico, pubblicando un'immagine degli esponenti dei partiti italiani che hanno votato a favore (Pd, M5S, Azione e Italia Viva):

"Decisione folle e sconcertante, contro le industrie e i lavoratori italiani ed europei, a tutto vantaggio delle imprese e degli interessi cinesi. Ideologia, ignoranza o malafede?".

In generale, per il gruppo Ppe si potrebbe scatenare un "effetto Avana":

"Dopo il 2035, le nostre strade potrebbero riempirsi di auto d’epoca perché le nuove auto senza motore a combustione non saranno facilmente disponibili".

Per gli eurodeputati del Pd, invece, "è una vittoria dell’ambiente e dell’industria europea ed italiana che guarda al futuro", mentre per i Verdi si tratta di un "voto storico".

A margine del voto finale ha parlato anche il Ministro dell'Industria italiano Adolfo Urso:

"Il Governo si impegna a tutelare nelle sedi competenti, a Bruxelles e con i partner europei, gli interessi della filiera automotive e dell’occupazione nel nostro Paese".

Parole cui hanno fatto seguito quelle di Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell'Ambiente:

"Gli obiettivi ambientali non sono in discussione. Si deve procedere su due direttrici: da un lato promuovere una maggiore gradualità nello stop alla commercializzazione dei veicoli, dall’altro spingere al massimo nella produzione dei biocarburanti, che sono una filiera pulita".

Seguici sui nostri canali