Il Governo ci pensa

Spid abolito da aprile? Cosa sta succedendo e cosa potrebbe accadere

L'ipotesi è privilegiare un solo sistema di identità digitale, e la scelta potrebbe ricadere sulla Carta d'identità elettronica

Spid abolito da aprile? Cosa sta succedendo e cosa potrebbe accadere
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E ora chi lo dice ai tantissimi che hanno faticosamente imparato a usarlo? Lo Spid - il Sistema pubblico di identità digitale - è a rischio e ad aprile potrebbe definitivamente andare... in pensione.

Spid a rischio abolizione da aprile

Già qualche tempo fa se ne era parlato, ma ora il rischio che lo Spid venga effettivamente abolito è concreto. La data limite è aprile 2023. Sì, perché in quel momento scadranno le convenzioni con i gestori del servizio (che sarebbero in realtà scadute a dicembre 2022, ma che sono state rinnovate d'ufficio dall'Agenzia per l'Italia digitale), che lunedì 20 febbraio 2023 sono tornati a batter cassa. Già, la questione è sempre quella, i soldi.

Il problema che sottolineano i gestori, infatti, è quello dei costi per il servizio di assistenza a coloro che hanno adottato lo Spid (che sono circa 33 milioni di italiani e 12.000 Amministrazioni pubbliche).  Quando 8 anni fa è nato lo Spid, 8 anni fa  il legislatore aveva stabilito che l’infrastruttura avrebbe dovuto essere gratuita per i cittadini e per la Pubblica Amministrazione e sarebbe stata finanziata con i flussi di cassa dei provider che avrebbero dovuto essere ripagati dalle transazioni dei privati.

Ma anche così i costi sono ingenti, e così i gestori hanno chiesto più volte al Governo di promuovere l’utilizzo dello Spid uso professionale e persona giuridica a pagamento o  di creare un sistema di crediti di imposta per incentivare i service provider privati. Qualche settimana fa hanno anche scritto una lettera al sottosegretario all’Innovazione tecnologica, Alessio Butti chiedendo un fondo dedicato per coprire i costi del servizio e gli investimenti in innovazione. Ma al momento la situazione è di stallo.

Cosa succede da aprile se viene abolito lo Spid

Ma cosa succede se le parti non trovano l'accordo? Ad aprile lo Spid potrebbe "spegnersi", con buona pace di tutti coloro che lo utilizzano (e come abbiamo visto i numeri sono molto alti). Assocertificatori ha incontrato il Governo e ha dato però la disponibilità ad accettare un'ulteriore proroga, a patto che dall'Esecutivo si mostri una effettiva volontà politica di affrontare la sostenibilità del sistema.

Ma comunque andrà trovata una soluzione, altrimenti lo spegnimento dello Spid sarà pressoché inevitabile.

Una sola identità digitale: carta d'identità elettronica e Spid insieme

Già a dicembre il sottosegretario Butti aveva lanciato l'idea di lasciare una sola identità digitale.

"Dobbiamo cominciare a spegnere lo Spid e a promuovere la Carta d’identità elettronica come unica identità digitale, nazionale e gestita dallo Stato".

E dunque la possibilità più concreta è proprio questa, che venga scelto uno dei due sistemi per "inglobare" l'altro.

Cosa è lo Spid: un po' di storia

Il Sistema Pubblico di Identità Digitale (Spid) è il sistema unico di accesso con identità digitale ai servizi online della pubblica amministrazione italiana e dei privati aderenti. Cittadini e imprese possono accedere a tali servizi con un'identità digitale unica che ne permette l'accesso e la fruizione da qualsiasi dispositivo. La sua introduzione - avviata nel 2014 - nasce dalla necessità di semplificare l'accesso ai numerosi servizi digitali per il cittadino, fornendo la possibilità di avere credenziali uniche per tutti.

Caratteristica di Spid è  la presenza di nove gestori che forniscono le identità digitali e gestiscono l’autenticazione degli utenti: Aruba Pec, In.Te.Sa, InfoCert, Lepida, Namirial, Poste italiane, Register, Sielte e TI Trust Technologies. I cittadini possono scegliere a chi rivolgersi e, attraverso Spid, usando sempre la stessa password e lo stesso nome utente, accedere con qualsiasi dispositivo ai servizi  abilitati.

A oggi le identità Spid sono circa 33,3 milioni, mentre gli italiani con Carta d'identità elettronica sono 31,3 milioni. I due sistemi però hanno caratteristiche differenti, soprattutto a livello di standard di sicurezza (l'Europa ha fissato l'identità digitale continentale per il 2025).

Lo Spid ha una soglia di sicurezza di primo e secondo livello, mentre la Cie arriva al terzo, quello richiesto dalla Ue. Il documento viene emesso dal ministero dell’Interno e prodotto dal Poligrafico e Zecca dello Stato, rilasciato in presenza al costo di 16,79 euro, necessita di Pin e Puk.

Lo Spid ha un costo per lo Stato mentre la Cie ha solo quello della realizzazione, fatto che segna un punto a favore della Carta d'identità elettronica, almeno secondo Butti. Per Assocertificatori, però, si tratta di un sistema anacronistico, "in un periodo in cui le carte di credito si smaterializzano per confluire all’interno del nostro smartphone".

 

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