NUOVE NORME AD HOC

Speculazioni benzina: obbligo di esporre il prezzo medio alla pompa (ma il ripiego del Governo non basta)

Anche il monitoraggio dei prezzi cambia: da settimanale a giornaliero. Intanto Forza Italia smentisce Salvini: "Nessuno sta facendo il furbo".

Speculazioni benzina: obbligo di esporre il prezzo medio alla pompa (ma il ripiego del Governo non basta)
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Sul caro carburante il Governo ci mette una pezza, ma è più una "pezzina".

Al di là del "giallo" sulle presunte speculazioni da parte delle compagnie petrolifere (il Codacons ha presentato un esposto all'Antitrust) sul quale anche la maggioranza litiga (il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, Forza Italia, ha smentito Matteo Salvini secondo cui qualcuno stava "facendo il furbo") gli studi dimostrerebbero come l'aumento medio del costo della benzina coincida con quello dello sconto sulle accise cancellato dall'Esecutivo (16,8 centesimi al litro per la benzina e 16 centesimi per il gasolio a fronte di un rialzo delle accise di 18 centesimi).

Obbligo di esporre il prezzo medio alla pompa

Ma il punto è che i conti pubblici in questo momento non consentono di ripristinare il bonus sul taglio delle accise: quello sarebbe l'intervento risolutivo, ma non è possibile ("Costa un miliardo al mese e quindi non si può fare", taglia corto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti).

E allora la trovata è stata quella di introdurre l'obbligo per i distributori di esporre il prezzo medio, alla pompa, accanto ai prezzi stabiliti dalla singola stazione di servizio. Tradotto: deve saltare subito all'occhio del consumatore, se e quando un benzinaio decide di vendere il carburante a un prezzo ben maggiore rispetto alla media.

Chi non lo farà rischia la sospensione dell’attività per un periodo da 7 a 90 giorni.

Il prezzo medio giornaliero del carburante dovrà  essere aggiornato sul sito del Mise.

Speculazioni benzina: il ripiego del Governo non basta

Il deterrente è stato varato ieri sera, martedì 10 gennaio 2023, nel corso di un Consiglio dei Ministri che ha varato con decreto alcune nuove norme ad hoc per contenere il caro carburanti.

Un'altra novità (oltre alla proroga del bonus 200 euro per i dipendenti) è il fatto che d'ora in avanti anche il monitoraggio dei prezzi cambierà: da settimanale diventa giornaliero per avere un polso sempre più aggiornato della situazione.

Insomma, un'operazione trasparenza sui prezzi che tuttavia rischia di tradursi in un'operazione di facciata. Staremo a vedere.

Il Codacons vuole vederci chiaro

Intanto i listini dei carburanti in autostrada continuano a salire: il prezzo del gasolio in modalità servito supera in molti distributori i 2,4 euro al litro, sfondando sulla A14 il tetto dei 2,5 euro, mentre sulla A1 la verde arriva a costare 2,369 euro al litro col servito, il gasolio 2,449 euro. Situazione analoga sulla A4 dove un litro di benzina arriva a 2,384 euro, il diesel 2,459 euro.

Come anticipato, il Codacons ha presentato un esposto: il presidente Gianluca Di Ascenzo chiede ad Antitrust e Guardia di Finanza di verificare la possibile esistenza di un accordo tra operatori.

Scontati gli attacchi dell'opposizione: in particolare è il M5S che scarica sulla coppia Salvini-Meloni la responsabilità degli aumenti di benzina e gasolio.

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