genitorialità consapevole

Sids, con le buone pratiche diminuisce il numero delle morti in culla: il video tutorial dell'ostetrica

In Italia, in passato, l'incidenza della Sids è stata calcolata nell’ordine del 1-1,5‰ dei nati vivi, ma è attualmente in netto declino. Ora è stimabile attorno allo 0,5‰ grazie a queste semplici azioni virtuose

Sids, con le buone pratiche diminuisce il numero delle morti in culla: il video tutorial dell'ostetrica
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Uno spiraglio di ottimismo arriva dai numeri. Il tema della sindrome della morte in culla, o sudden infant death syndrome (Sids), è sempre più centrale nel ventaglio di azioni di sensibilizzazione e informazione dedicate ai neogenitori.

E i risultati iniziano a vedersi. Come conferma il Ministero della Salute, nonostante non sia ancora stata definita una causa medica certa e definitiva in relazione alla Sids, le buone pratiche messe in campo per prevenire i decessi in culla hanno contribuito ad abbattere i drammatici casi.

E' indicativo il fatto che in Italia, in passato, l'incidenza della Sids è stata calcolata nell’ordine del 1-1,5‰ dei nati vivi, ma è attualmente in netto declino. Ora è stimabile attorno allo 0,5‰, ovvero 250 nuovi casi SIDS/anno. Ciò significa che una gestione consapevole, nonché mettere al bando i comportamenti che costituiscono dei fattori di rischio per il neonato, possa essere il miglior fattore protettivo.

Inoltre, con l'arrivo dei primi freddi, aumentano i rischi. Ecco perché l'inverno va affrontato con le giuste consapevolezze.

A guidarci, con un video riassunto esplicativo, sulle semplici azioni virtuose da mettere in atto è l'ostetrica e biologa Noemi Colombo.

 

Sids: cos'è

La Sids colpisce i bambini tra un mese e un anno di età, la maggior incidenza si verifica fra i 2 e 4 mesi di vita, soprattutto nel periodo invernale ed è più rara dopo i 6 mesi. Nel primo mese si parla di SUEND (Sudden Unexpected Early Neonatal Death) entità a sé stante.

Neonato, riposino

La definizione Sids, che non corrisponde a una precisa patologia, si applica quando si possono escludere, (previa autopsia e analisi accurate dello stato di salute del bambino e delle circostanze della sua morte), tutte le altre cause note per spiegare il decesso del neonato, da malformazioni a eventi dolosi.

Come chiarisce l'Istituto Superiore di Sanità:

"Non è stata ancora definita con sicurezza una specifica causa medica in grado di spiegare la Sids ma ci sono invece una serie di comportamenti e di fattori di rischio che possono incidere significativamente sulla probabilità che la Sids si verifichi, come dimostrano numerosi studi e indagini. Secondo quanto riportato dai Cdc americani, la ragione della Sids potrebbe risiedere in anomalie nella zona cerebrale che controlla i ritmi del sonno e della veglia. Per questo, diversi centri di ricerca propongono un modello di triplo rischio per spiegare la catena di eventi che portano alla Sids. In primo luogo, il bambino apparentemente sano e normale, soffre in realtà di una piccola anomalia nel sistema di regolazione dei ritmi cardiaci, respiratori o generali del proprio organismo. Si verificano poi nei primi mesi di vita cambiamenti nei ritmi del sonno, in quelli respiratori e/o cardiaci, nella pressione o nella temperatura corporea. Infine, eventi esterni, come il fatto di dormire in posiziona prona, l’esposizione a fumo passivo e piccole infezioni respiratorie, si aggiungono e aggravano la situazione, inducendo la Sids e quindi la morte del bambino. Secondo questo modello, si può parlare di Sids solo se i tre fattori sono compresenti".

E ancora:

"E’ importante sottolineare che l’analisi delle circostanze della morte del neonato deve essere molto accurata per escludere tutte le altre possibili cause. Sono state quindi pubblicate, da diverse istituzioni sanitarie, vere e proprie linee guida e indicazioni per effettuare i sopralluoghi e gli accertamenti che consentono di classificare il caso come Sids".

Sids: buone pratiche di prevenzione

Cosa fare, nel pratico, per proteggere il neonato? Le azioni preventive che andiamo ad elencarvi sono quelle raccomandate dagli specialisti, oltre che dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.

Nanna in posizione supina
  • 1) Far dormire i propri bambini sulla schiena, in posizione supina
  • 2) Non fumare durante la gravidanza e dopo la nascita del bambino. Assicurarsi che l'ambiente in cui vive il neonato sia libero dal fumo
Gravidanza e ambienti liberi da fumo
  • 3) Coprire il bambino con coperte che rimangano ben rimboccate e che non si spostino durante il sonno. Meglio se i piedini del piccolo toccano il fondo della culla
  • 4) Non utilizzare cuscini soffici, o altri materiali che possano soffocare il bambino durante il sonno. Da evitare anche peluche e giocattoli. La culla dev'essere vuota
Prevenire la Sids: culla vuota e materassi rigidi

5) Allattare al seno il bambino nei primi sei mesi di vita. E’ stato dimostrato che una immunizzazione corretta riduce il rischio di Sids

Allattamento
  • 6) Far dormire il bambino in un ambiente a temperatura adeguata, né eccessivamente caldo né troppo freddo, con sufficiente ricambio di ossigeno
  • 7) Limitare la co-presenza del bambino nel letto con altre persone durante il sonno. Casi di Sids si sono verificati per soffocamento del bambino da parte della madre o del padre durante il sonno. Meglio una culla che sia contigua al letto dei genitori, ma con uno spazio sicuro per il piccolo.
Attenzione al cosleeping
  • 8) Offrire il ciuccio quando mettiamo a letto il piccolo per dormire riduce i rischi, per gli allattati al seno, offrire il ciuccio soltanto quando l'allattamento è ben avviato (in genere dopo il mese di vita)

Fattori di rischio

La Sids ha una più elevata probabilità di verificarsi quando sussistono alcune condizioni, vediamole insieme:

  • 1) Far dormire il neonato in posizione prona, ossia sulla pancia
Evitare la nanna in posizione prona
  • 2) Far dormire il bambino su materassi, cuscini e piumini soffici e avvolgenti
  • 3) Esposizione del feto e del neonato al fumo. Secondo diverse ricerche, l’esposizione a fumo nel corso della gravidanza triplica il rischio di Sids e quella a fumo passivo nei primi mesi di vita lo raddoppia
  • 4) Giovanissima età della madre e assenza di un percorso di assistenza adeguata nel periodo pre e post natale
  • 5) Nascita prematura o basso peso alla nascita
Nascita prematura
  • 6) Presenza di infezioni respiratorie.

Cosa ne sappiamo finora

Come accennato, al momento non disponiamo di strumenti di assoluta efficacia che ci permettano di prevenire la Sids e non siamo neppure in grado di identificare con precisione i bambini a rischio di morte in culla.

Abbiamo però le prove scientifiche che alcune misure ambientali – approvate dalla AAP (American Academy of Pediatrics) e dai CDC (Centers for Disease Control and Prevention) - sono in grado di diminuire in misura concreta il rischio che il piccolo bambino vada incontro a Sids.

Nella riduzione della Sids i genitori possono avere un ruolo determinante, prestando attenzione nel periodo dei cosiddetti primi 1000 giorni di vita, compresi tra il concepimento e 24 mesi del bambino.

Prestare particolare attenzione alla stagione fredda

Come confermano le statistiche, si registrano più casi di Sids nelle stagioni fredde. Ciò potrebbe essere legato alla tendenza a scaldare eccessivamente gli ambienti o coprire troppo i neonati.

Evitare il surriscaldamento dei neonati

E’ importante durante il sonno, mantenere una giusta temperatura ambientale, sia di giorno che di notte. Evitare il surriscaldamento del bambino. Nelle stagioni fredde non bisogna riscaldare l’ambiente oltre i 21°C in modo tale da evitare un brusco innalzamento della temperatura e un inadeguato microclima prodotto dal riscaldamento artificiale.

Evitare, inoltre, piumini e coperte eccessivamente pesanti, che potrebbero anche soffocarlo accidentalmente. La soluzione più sicura è il sacco nanna, del peso calibrato alla stagione.

Conoscere queste semplici regole può fare una grande differenza.

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