IN FUGA DA KIEV

Si svegliò dal coma coi Maneskin, ora per lei anche una neurotuta

Anna, 17 anni, rimasta vittima di un incidente stradale scappando dall'Ucraina, ora può tornare a muoversi

Si svegliò dal coma coi Maneskin, ora per lei anche una neurotuta
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La musica dei Maneskin e una neurotuta. Così Anna Melnychok, profuga ucraina di diciassette anni è uscita da un coma di tre mesi.

Musica e tecnologia, Anna torna a vivere

Come raccontano i colleghi di Prima Torino è una storia davvero commuovente tra la magia della musica e le potenzialità della tecnologia quella che vede protagonista una giovane profuga ucraina.

Anna, 17 anni, nel mese di maggio è infatti uscita da un coma di tre mesi presso l’Usu (l'Unità spinale unipolare) dell'ospedale CTO di Torino.

Una storia commuovente segnata da musica e scienza

A distanza di mesi, una volta che il quadro clinico della ragazza si è stabilizzato verso il meglio, i responsabili dell'ospedale del capoluogo piemontese, ieri, venerdì 2 dicembre 2022, hanno tenuto una conferenza stampa proprio per illustrare il caso clinico di Anna.

Quando era arrivata in Italia (ironia del destino nel giorno di Pasqua, quando si celebra la Resurrezione), la ragazza era affetta da una cerebrolesione post-traumatica, a causa di un incidente stradale durante la fuga da Kiev.

La 17enne al suo ingresso in ospedale presentava gravi condizioni cliniche, nutrizionali e cognitivo-motorie legate al politrauma.

Le cure specialistiche e l'effetto Maneskin

Affidata alle cure del dottor Maurizio Beatrici (Direttore di Neuroriabilitazione dell'USU - CTO), Anna è uscita dal coma a maggio, proprio mentre i medici le stavano facendo ascoltare un brano della sua band preferita, i Måneskin. Così per la giovane è iniziato un lungo ed intenso percorso di riabilitazione fisica e psicologica.

L'atteggiamento di Anna mostrava inizialmente un fenomeno caratteristico dei pazienti con grave trauma cranio-encefalico: la “dispercezione corporea”, un disturbo percettivo che porta a vedere e percepire il proprio corpo in modo alterato rispetto alla realtà, il che ha impedito a medici e terapisti di lavorare sulla paziente e di toccarla.

Oltre alla magia della musica, la neurotuta Mollii

Ma non solo la carica di energia della musica di Damiano & Co. hanno giocato un ruolo determinante in questa storia a lieto fine.

Per facilitare il lavoro di riabilitazione con la giovane, l’équipe medica si è infatti avvalsa della Neurotuta Mollii, consegnata dall’Officina Ortopedica Maria Adelaide.

Una tuta di ultima generazione dotata di una serie di elettrodi polidistrettuali che emettono elettrostimolazioni sottosoglia di contrazione muscolare, grazie ai quali è possibile ottenere un maggior controllo del tono dei vari muscoli.

Attraverso una programmazione personalizzata e l’utilizzo della Neurotuta per 1 ora ogni 48 ore, il quadro muscolare della ragazza è notevolmente migliorato. 

Una neurotuta per Anna: Anna Melnychok, profuga ucraina di diciassette anni, nel mese di maggio è uscita da un coma di tre mesi presso l’USU dell'ospedale CTO di Torino. La neurotuta di ultima generazione Mollii l’ha aiutata nel suo percorso riabilitativo.

La storia di Anna

Questa mattina si è tenuta la conferenza stampa presso l’Unità Spinale Unipolare della Città della Salute di Torino dedicata al caso clinico di Anna Melnychok, diciassettenne ucraina arrivata al CTO di Torino il giorno di Pasqua. Quando è giunta in Italia, la ragazza era affetta da una cerebrolesione post-traumatica, a causa di un incidente stradale durante la fuga da Kiev. La paziente al suo ingresso in ospedale presentava gravi condizioni cliniche, nutrizionali e cognitivo-motorie legate al politrauma.

Affidata alle cure del dottor Maurizio Beatrici (Direttore di Neuroriabilitazione dell'USU - CTO), Anna è uscita dal coma a maggio, proprio mentre i medici le stavano facendo ascoltare un brano della sua band preferita, i Måneskin. Così per la giovane è iniziato un lungo ed intenso percorso di riabilitazione fisica e psicologica.

L'atteggiamento di Anna mostrava inizialmente un fenomeno caratteristico dei pazienti con grave trauma cranio-encefalico: la “dispercezione corporea”, un disturbo percettivo che porta a vedere e percepire il proprio corpo in modo alterato rispetto alla realtà, il che ha impedito a medici e terapisti di lavorare sulla paziente e di toccarla.

Per facilitare il lavoro di riabilitazione con la giovane, l’équipe medica si è avvalsa della Neurotuta Mollii, consegnata dall’Officina Ortopedica Maria Adelaide. Una tuta di ultima generazione dotata di una serie di elettrodi polidistrettuali che emettono elettrostimolazioni sottosoglia di contrazione muscolare, grazie ai quali è possibile ottenere un maggior controllo del tono dei vari muscoli. Attraverso una programmazione personalizzata e l’utilizzo della Neurotuta per 1 ora ogni 48 ore, il quadro muscolare della ragazza è notevolmente migliorato. 

L’importanza di Mollii per la ragazza ed i grandi risultati ottenuti hanno spinto la Città della Salute di Torino, l’organizzazione no-profit Sermig – Arsenale della Pace e la Onlus #tuttegiuperterra a fornire la Neurotuta ad Anna, grazie ad una donazione complessiva di circa 5.600,00 euro. 

 

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