Si sente male sul bus, ma non ci sono ambulanze disponibili: i vigili la portano in ospedale
Ottenuta dal Comando l'autorizzazione a caricare la ragazza sulla propria auto, gli agenti hanno attraversato la città con sirena e lampeggianti, portandola in ospedale rapidamente
Un malore sull’autobus e il panico per l’ambulanza non disponibile. A fare la differenza in questa storia è stato l’intervento provvidenziale di una pattuglia della Polizia Locale che, a sirene spiegate, ha preso in carico la giovane donna e l’ha condotta in tempi rapidi in ospedale.
Si sente male sul bus, la Locale al posto dell'ambulanza
E' successo a Legnano, in provincia di Milano, nel primo pomeriggio di martedì 5 dicembre 2023. Una giovane donna è stata colta da malore a bordo di un pullman dell'Autostradale in arrivo da Milano, l'autista ha condotto il mezzo fino alla fermata di viale Cadorna e da lì è stata effettuata la richiesta di soccorso alla centrale operativa del 118. L'operatore ha cercato un'ambulanza disponibile da inviare sul posto per trasportare la donna all'ospedale, ma non ne ha trovate. Nel frattempo era intervenuta una pattuglia della Polizia Locale e sono stati proprio gli uomini del comandante Daniele Ruggeri a prendere in carico la donna e ad accompagnarla al Pronto soccorso.
Come racconta Prima Milano Ovest, ottenuta dal Comando l'autorizzazione a caricare la ragazza sulla propria auto, gli agenti hanno attraversato la città con sirena e lampeggianti in funzione e, una volta giunti al nosocomio di via Papa Giovanni Paolo II, hanno affidato la giovane alle cure di medici e infermieri.
Se da un lato l’episodio è rassicurante per la prontezza degli agenti, dall’altro pone interrogativi sempre meno rimandabili circa lo stato della sanità pubblica nel nostro Paese.
Sullo spinoso tema era intervenuto lo scorso mese di novembre anche papa Francesco, anche il Santo Padre ha detto la sua su una situazione dove da tempo si chiedono al Governo (non solo quello attuale) interventi rapidi e incisivi:
"La situazione della sanità in Italia si trova ad attraversare una nuova fase di criticità che sembra diventare strutturale. Si registra una costante carenza di personale, che porta a carichi di lavoro ingestibili e alla conseguente fuga dalle professioni sanitarie".