Sfrattata a 66 anni dopo aver perso il lavoro: vive in macchina per non lasciare i suoi cani malati
Mentre si è attivato in tam tam dei social, Cristina non intende lasciare le sue bestiole: problematiche e provenienti da situazioni drammatiche
Un appello social e diverse associazioni animaliste: in molti si stanno mobilitando per trovare un alloggio per la signora Cristina Folchi che, dopo aver perso il lavoro, è stata sfrattata dall’appartamento a Sanremo in cui viveva con i suoi cani e gatti, tutte bestiole anziane che lei non intende lasciare. Motivo per il quale ha deciso di vivere in macchina, nell’attesa (e speranza) che qualcuno le offra un alloggio che le consenta di non separarsi dai suoi amati animali.
La storia di Cristina: dopo lo sfratto vive in macchina per non abbandonare i suoi animali
L'appello corre sui social e non solo. La storia della signora Cristina è quella di una donna di 66 anni che, a causa di diverse situazioni avverse, non per ultima la pandemia, ha perso il suo lavoro e di conseguenza non è stata più in grado di pagare l'affitto. Da qui lo sfratto esecutivo.
Come racconta Prima La Riviera, per lei si era cercato di trovare qualcuno disposto a darle un tetto, ma inutilmente. Ora la donna vive in auto con i suoi animali, perché non intende lasciare le sue bestiole, problematiche e provenienti da situazioni drammatiche.
Le denunce social
Ecco la lettera scritta su Facebook da una cittadina che ha voluto porre la spinosa situazione sotto i riflettori affinché chi di dovere faccia qualcosa per aiutare la donna:
"La signora Cristina F, di 66 anni è stata sfrattata dall'appartamento in cui viveva perché impossibilitata a pagare l'affitto. La signora vive con 3 cani e 2 gatti tutti anziani, uno dei cani tra l'altro è in cura in una clinica per gravi problemi di salute. La signora da ormai 2 settimane vive in auto con i suoi animali e l'unica soluzione che le è stata offerta dalle istituzioni è quella di poter usufruire del dormitorio dalle 20 alle 8 del mattino portando però i cani nel canile ENPA di Sanremo.
Io mi chiedo con che coraggio si possa proporre ad una signora che ha perso tutto di sbattere i suoi cani e i gatti in canile, animali tra l'altro fobici, animali tutti arrivati da situazioni limite. La Beagle è un ex fattrice del lager di green hill chiuso nel 2012 grazie ad una battaglia animalista e quando vede persone estranee ha le convulsioni, come si può pensare che la lasci in canile? Lo stato italiano finanzia campagne televisive e radiofoniche contro l'abbandono e qui viene proposto l'abbandono. Come può essere possibile che nel 2023 il comune di Sanremo, come unica soluzione riesca a proporre una cosa del genere?
Ho saputo che essendosi rifiutata di abbandonare i suoi cani la signora deve cercarsi da sola un alloggio e che il comune con gli assistenti sociali "eventualmente" verserebbe la caparra d 2-3 mesi ed "eventualmente" se la casa venisse trovata tramite agenzia "pagherebbe" l'agenzia. Tutto questo però non è mai stato scritto nero su bianco. Riguardo il lavoro a luglio è stato detto a Cristina che entro un paio di mesi sarebbero dovuti partire dei tirocinii lavorativi per 6 mesi pagati dal comune e ad oggi non se ne hanno ancora notizie.
Trovo inaccettabile che per una cittadina italiana che durante la pandemia ha perso il suo lavoro, il suo negozio non ci sia la possibilità di mettere a disposizione un alloggio comunale senza dividerla dai suoi animali, i suoi affetti.
Ma non dovevamo uscirne tutti migliori?
Com'è possibile che il sindaco di Sanremo, la città dei fiori, la città della Musica, dica di non avere il potere di risolvere questa situazione? A chi ci si dovrebbe rivolgere se non al primo cittadino? Auspico che il comune si dia da fare e trovi al più presto una soluzione. Questa storia ha fatto il giro d'Italia e gli unici aiuti arrivati fino ad oggi a Cristina non vengono dalle istituzioni ma da gente comune che nonostante le difficoltà del momento non si sono voltate dall'altra parte"
La raccolta fondi per operare il suo cane
In tutto questo, Cristina, ha lanciato una raccolta fondi per operare il suo cagnolino con un tumore alla gola, promettendo che tutte le spese verranno documentate:
"Ciao a tutti! Mi presento.... sono Haren, piccolo meticcio nato in casa della mia mamma umana da una cagnolina adottata al canile e papà trovatello. La mia mamma umana, non più giovanissima e, purtroppo salvo qualche assistenza a nonnino, è disoccupata da più di un anno, è molto preoccupata, perché ha scoperto che ho un melanoma alla gola. È operabile e richiede cure lunghe e costose (immunoterapia, radioterapia). Ma in questo momento da sola non riesce a coprire tutte le ingenti spese.
Il costo è di circa 8 Mila € . Per lei sono tutto e sta cercando di salvarmi la vita. Ovviamente sarà tutto documentato. Dalle fatture della clinica La Cittadina Fondazione di Romanengo prov. Di Cremona. Nel caso avanzasse qualche soldino, verrà devoluto ad associazioni che si occupa di cagnolini come me. Anche questo tutto documentato."
Sono estremamente dispiaciuto per la signora, e colgo la polemica che "dovevamo uscire migliori dalla pandemia"... niente di più falso. La signora è come me, più conosco gli umani e più preferisco gli animali, la comprendo benissimo e fa bene a tenerseli stretti, sono gli unici in grado di dare amore, gioia, un sorriso, compagnia anche nei momenti difficili, guai a toccarglieli.