miracolo a torino

Senza fegato per 24 ore dopo il parto: salvataggio record e trapianto per una neomamma

Il donatore è un giovane ragazzo africano, deceduto in un'incidente: la donna sta bene e ha abbracciato la sua bimba

Senza fegato per 24 ore dopo il parto: salvataggio record e trapianto per una neomamma
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Salvi entrambi: sia il piccolo che la sua mamma, nonostante le condizioni fossero estreme. Nei giorni scorsi, presso l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, una donna di 33 anni, che aveva appena partorito, è stata salvata grazie ad un trapianto di fegato in "stato anepatico", ovvero eseguito dopo essere rimasta senza l'organo per circa 24 ore.

Neomamma rimane senza fegato per 24 ore, salvata da un trapianto

La donna, di origine sudamericana, giunta vicino al termine della gravidanza, si era presentata al Pronto soccorso dell’ospedale Sant'Anna della Città della Salute di Torino in preda a dolori addominali. Avendo riscontrato uno stato di sofferenza fetale, gli ostetrici ginecologi avevano proceduto immediatamente con il taglio cesareo. Tuttavia, dopo la nascita della bambina, ci si era resi conto che la situazione della puerpera era estremamente grave a causa di un importante sanguinamento addominale proveniente dal fegato, organo che era andato incontro ad un fenomeno di rottura spontanea, nell’ambito di una cosiddetta sindrome HELLP. I chirurghi della Chirurgia d'urgenza erano quindi subito intervenuti, provvedendo al tamponamento dell’emorragia epatica con telini chirurgici. Nelle ore successive nella Terapia Intensiva dell'ospedale Sant'Anna la situazione di shock emorragico si era purtroppo dimostrata persistente.

Molinette (Torino)

Come racconta Prima Torino, trasferita nella Terapia Intensiva del Pronto soccorso dell'ospedale Molinette si è deciso di procedere immediatamente alla riapertura dell’addome. La situazione clinica della paziente affrontata dai medici delle Molinette era assolutamente drammatica: il fegato della donna era attivamente sanguinante, a causa di irreparabili e multiple lacerazioni. Il solo modo per arrestare definitivamente l’emorragia epatica è stato quindi la rimozione totale dell'organo, con temporanea derivazione del sangue della vena porta direttamente nella vena cava inferiore.

Il donatore

Già dalla sala operatoria è partita la richiesta super-urgente del fegato di un donatore, diramata dal Centro Regionale Trapianti Piemonte e Valle d’Aosta verso il Centro Nazionale Trapianti di Roma. Dopo meno di 3 ore l’opportunità estremamente favorevole di un donatore di gruppo sanguigno compatibile disponibile in Sicilia è stata colta immediatamente. Si è trattato di un ragazzo di origine africana, deceduto a seguito di un incidente stradale, che già in vita si era dichiarato donatore.

Dopo poco meno di 24 ore dal momento della rimozione totale del fegato, la paziente ha potuto essere sottoposta con successo all’impianto del fegato del donatore. Durante il trapianto è stata nuovamente preziosa la consulenza ostetrico - ginecologica per poter risparmiare l'utero appena sottoposto a taglio cesareo. La ripresa funzionale del fegato trapiantato è stata valida ed immediata. Il risveglio della paziente è avvenuto in modo rapido e completo nella Rianimazione.

Dimessa

La paziente ad oggi sta bene ed è stata dimessa ed ha potuto abbracciare la sua bimba nella Terapia Intensiva Neonatale.

Anche nel 2023 la Città della Salute di Torino si è confermata l'Azienda ospedaliera che ha effettuato più trapianti in Italia con quasi 500 organi trapiantati. Ringraziamo le famiglie dei donatori e tutti i nostri numerosi operatori che per 365 giorni all'anno danno il loro fondamentale contributo per confermare e migliorare sempre questa nostra eccellenza" dichiara il Direttore generale dottor Giovanni La Valle.

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