La sentenza

Senza cintura, 18enne muore in un incidente. Per la Cassazione la colpa è della conducente dell'auto

Gianmarco Ruspantini morì il 31 dicembre 2015. A distanza di dieci anni la Suprema Corte ribalta la vicenda

Senza cintura, 18enne muore in un incidente. Per la Cassazione la colpa è della conducente dell'auto
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Capita spesso, soprattutto ai passeggeri dei sedili posteriori dell'auto, di non allacciare le cinture di sicurezza. Una cattiva abitudine che può avere conseguenze pesantissime, anche per il conducente, come testimonia una recentissima sentenza della Corte di Cassazione, che ha annullato l'assoluzione di una 29enne che si trovava al volante quando un passeggero di 18 anni morì in un incidente stradale.

Passeggero senza cintura, paga il conducente

L'episodio in questione risale alla notte di Capodanno 2016. Quella sera, Letizia D., 29enne di Alatri, in provincia di Frosinone, finì fuori strada per evitare un cane randagio che le era spuntato di fronte all'auto. Nell'incidente purtroppo perse la vita un amico, Gianmarco Ruspantini, che quattro giorni prima aveva compiuto 18 anni.

Come riportano le cronache dell'epoca, l'impatto fu violento e il giovane (che era sul sedile posteriore sinistro senza la cintura di sicurezza) fu ritrovato con mezzo busto fuori dall'abitacolo, schiacciato dall'auto. La conducente e un'altra ragazza che era a bordo furono portate in condizioni serie in ospedale, ma se la cavarono.

Le indagini e la prima sentenza

La vicenda finì naturalmente con un seguito giudiziario. Letizia D. comparve in aula con l'accusa di omicidio colposo. Secondo il perito nominato dal Tribunale, "era verosimile ritenere che l'utilizzo della cintura di sicurezza avrebbe ragionevolmente impedito il decesso del ragazzo, in quanto sarebbe rimasto ancorato al sedile e non sarebbe stato sbalzato fuori dal finestrino".

La vicenda sembrava conclusa nel marzo 2024, quando la 29enne conducente dell'auto fu assolta in primo grado. Determinante, secondo il giudice, il fatto che la vettura "non era dotata di sistemi acustici atti a segnalare il mancato utilizzo delle cinture e, in ogni caso, non era esigibile che la conducente potesse compiere, durante la marcia, una continua verifica in tal senso".

La Cassazione ribalta tutto

La Procura, però, aveva presentato appello, sostenendo che "risponde di omicidio colposo chi, prima di intraprendere la marcia del veicolo con passeggeri a bordo, non esige che costoro indossino la cintura di sicurezza, verificando che lo facciano e in caso di renitenza, rifiuti il trasporto, continuando a verificarlo durante la marcia, anche con l'aiuto degli altri passeggeri trasportati, interpellando direttamente il passeggero".

La Cassazione a fine dicembre 2024 ha ribaltato tutta la vicenda. Secondo i giudici della Suprema Corte, infatti, "il guidatore deve accertarsi, prima di mettersi in marcia, che ogni singolo passeggero abbia la cintura di sicurezza allacciata e, in caso di rifiuto, deve immediatamente farlo scendere dal veicolo".

La sentenza di assoluzione, dunque, è stata annullata.

Commenti
Mirko88

Vorrei vederli in faccia i personaggi della procura che hanno messo nei guai questa innocente. Siate......

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