Chiedono i selfie a Maria De Filippi alla camera ardente di Maurizio Costanzo
Fanno il giro dei social le immagini di fans che chiedono fotografie alla moglie del giornalista a pochi passi dalla bara. E la condanna è unanime
Viene da chiedersi dove siamo mai arrivati. Anche solo per pensare di fare una cosa del genere. Difficilmente ce lo saremmo immaginato, ma c'è stato anche chi in questi giorni si è presentato alla camera ardente di Maurizio Costanzo e ha chiesto un selfie alla moglie Maria De Filippi. (foto di copertina da Twitter)
Selfie con Maria De Filippi alla camera ardente di Maurizio Costanzo
Il prezzo della popolarità è quello di dover essere sempre gentili con i fans, anche nelle giornate storte. Quando si litiga con il marito o la moglie, quando c'è una preoccupazione di qualsiasi genere, quando si ha mal di testa. Ma a tutto c'è un limite. In queste ore rimbalzano sui social network le immagini di persone che si sono recate alla camera ardente di Maurizio Costanzo e, avvicinatisi a Maria De Filippi, hanno chiesto di fare un selfie. Come se l'avessero incontrata mentre porta a spasso il cane al parco.
No, permettetecelo, qui siamo ben oltre il prezzo della popolarità. Perché oggi prima di essere una "regina" della televisione, Maria De Filippi è una moglie che ha appena perso il marito. E chiederle di mettersi in posa per una foto ricordo è talmente di cattivo gusto da essere incommentabile.
Poi Maria è stata encomiabile, ha posato con chi le ha fatto queste richieste folli (se anche le fosse scappato un "vaffa" non sarebbe stato certo scandaloso), dimostrando di essere non solo una "signora della televisione", ma anche una "signora" nel vero senso della parola.
Le reazioni di condanna sui social
Sui social le immagini sono rimbalzate un po' ovunque, e hanno raccolto pressoché unanime condanna. Il "popolo della Rete" non perdona e questa è una mancanza di tatto talmente assoluta che non c'è neppure discussione sul tema. E c'è anche chi ci è andato giù pesante, con improperi e inviti non proprio "simpatici".
Il precedente: Infantino e il selfie con la bara di Pelè
D'altronde, oramai siamo arrivati a questo. E non solo tra la gente "comune". Basti ricordare quanto è accaduto alla camera ardente di Pelè. Il protagonista del selfie più discusso non era un tifoso qualunque, che voleva immortalare l'ultimo saluto a O Rey (che già sarebbe comunque quantomeno indelicato), ma addirittura il presidente della Fifa Gianni Infantino. Le immagini del numero uno del calcio mondiale che scattava foto sorridenti avevano fatto il giro del mondo e scatenato le ire e l'indignazione dei tifosi dell'intero globo.
Infantino aveva successivamente replicato così:
"Sono costernato dopo essere stato informato delle critiche da parte di alcune persone per aver scattato un selfie e delle foto durante la cerimonia di ieri. Vorrei chiarire che sono onorato del fatto che i compagni di squadra e i familiari del grande Pelé mi abbiano chiesto se potevo fare qualche foto con loro. E ovviamente ho subito accettato. Nel caso del selfie, i compagni di squadra di Pelé hanno chiesto di fare un selfie tutti insieme ma non sapevano come farlo. Allora, per essere d'aiuto, ho preso il telefono di uno di loro e ho scattato la foto di tutti noi. Se essere d'aiuto ad un compagno di squadra di Pelé crea critiche sono felice di prenderle e continuerò ad essere d'aiuto dove posso a chi ha contribuito a scrivere pagine leggendarie del calcio. Ho così tanto rispetto e ammirazione per Pelé e per quella cerimonia di ieri che non farei mai nulla che sia irrispettoso in alcun modo. Spero che chi ha pubblicato o detto cose senza sapere e senza cercare informazioni possa avere la decenza e il coraggio di ammettere di aver sbagliato e di correggere quanto ha detto. La cosa più importante in ogni caso è rendere omaggio al re Pelé, e mentre ho umilmente suggerito che in tutte le nostre 211 federazioni affiliate almeno uno stadio o un luogo di calcio sia intitolato a lui, daremo l'esempio dando al campo nella nostra sede il nome Estádio Pelé - FIFA Zurigo. Un abbraccio e viva o Rei!".