l'allarme

Secondo la Società oftalmica in sette anni è previsto il raddoppio delle persone cieche in Italia

"E' necessario garantire a tutti l’accesso alle cure salvavista e poter dimostrare che le cure migliori sono a disposizione di tutti, soprattutto di bambini e anziani"

Secondo la Società oftalmica in sette anni è previsto il raddoppio delle persone cieche in Italia
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Il presidente della Società oftalmologica italiana (Soi) Matteo Piovella lancia l'allarme:

“Dobbiamo fare di tutto per evitare che le persone perdano la vista, è necessario garantire a tutti l’accesso alle cure salva-vista poiché da qui al 2030 è previsto il raddoppio delle persone cieche nel nostro Paese. Contro questo rischio l’arma che possiamo mettere in campo è la tecnologia e la diagnostica per immagini che può essere affrontata e che deve essere applicata a tutte le visite oculistiche”.

Nel 2030 è previsto il raddoppio delle persone cieche

Non si tratta di una misteriosa epidemia e non dovete pensare a cause esterne aliene. Il fatto semplicemente è che l'età media della popolazione continua a salire: la medicina migliora esponenzialmente, compiendo passi da gigante, si vive di più, ma l'invecchiamento si porta appresso tutta una serie di inevitabili strascichi e acciacchi. Tra cui il peggioramento della vista, tanto che entro sette anni il numero di non vedenti sembra destinato a raddoppiare.

Piovella, a margine della conferenza stampa di presentazione del ventesimo Congresso internazionale della Soi, in programma dal 25 al 27 maggio a Roma al Centro Congressi Cavalieri Hilton, dopo aver posto l'accento sul tema della qualità della vista degli italiani ed i rischi a cui la popolazione incorrerà, è anche entrato nel merito dell'accesso alle cure:

"E' necessario garantire a tutti l’accesso alle cure salvavista per evitare, entro il 2030, il raddoppio delle persone cieche e poter dimostrare che le cure migliori sono a disposizione di tutti, soprattutto di bambini e anziani. Se pensiamo che le tecnologie innovative sono presenti nel Ssn per un 4-5% quando lo standard dovrebbe essere l’80% è ovvio che l’accesso di cure per i pazienti è penalizzato. Oggi un intervento di chirurgia della cataratta è incredibilmente un sogno per i pazienti perché in grado contestualmente di eliminare i difetti della vista e il problema della presbiopia”.

A sostegno di una corretta informazione e sensibilizzazione Soi ha annunciato una “Carovana della vista” con tappe a Milano, Roma e Lecce a tutela di tutti quanti sono a rischio perdita della vista.

“Chi non vede parte con un handicap dell’84% – evidenzia Piovella – quindi non smetterò mai di ripetere: ‘per vedere fatti vedere'”.

Uno scenario inevitabile da gestire

Lo scenario di cui parla Piovella è, sostanzialmente, inevitabile e non interessa soltanto la vista. I demografi avvisano da anni, ormai, che la tendenza principe - nel nostro Paese - è l'invecchiamento. Il mix di allungamento dell'aspettativa di vita, grazie ai progressi della medicina, e le culle sempre più vuote, è un tema ormai irrimandabile.

Se, da una parte, la prospettiva di vivere più anni non può che essere una bella notizia, non bisogna nemmeno trascurare la qualità di questi anni che il progresso scientifico ci regala. Trascinarsi con acciacchi e gravi invalidità, come la perdita della vista, non è certo l'obiettivo a cui tendere.

In quest'ottica il monito di Piovella è fondamentale: prevenire, accedere a sistemi di cura e controllo che consentano di tutelare al meglio gli anni in più che la ricerca ci regala.

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