Seconda vittima per West Nile nel Lazio: il virus avanza tra Latina e Roma. Un morto anche in Campania
Un uomo di 77 anni con gravi patologie pregresse è morto allo Spallanzani. La Regione rafforza la sorveglianza, ma invita alla calma: “Non è il Covid, bisogna imparare a conviverci”

Il virus West Nile fa registrare il suo secondo decesso nel Lazio. La nuova vittima è un uomo di 77 anni, morto all’alba di lunedì 28 luglio 2025 all’ospedale Spallanzani di Roma. Il paziente, originario di Isola del Liri (Frosinone), era affetto da patologie croniche importanti: aveva subito un trapianto di cuore nel 2014 e soffriva di insufficienza renale.
Un'altra vittima in Campania.
West Nile: morto 77enne nel Lazio
Secondo quanto emerso, aveva soggiornato recentemente a Baia Domizia, in provincia di Caserta, dove si sospetta sia avvenuto il contagio.

L’uomo era stato ricoverato il 26 luglio, dopo sei giorni di febbre alta (fino a 40°C). All’ingresso presentava un quadro clinico complesso: lieve insufficienza respiratoria e uno stato mentale rallentato. I medici avevano eseguito subito una TAC al cervello e al torace, oltre a un elettrocardiogramma. La diagnosi è arrivata nella mattinata del 28 luglio, con la conferma della presenza del virus sia nel plasma che nelle urine. Il decesso è avvenuto alle 6:20 dello stesso giorno.
Il primo caso mortale si era verificato il 20 luglio: una donna di 82 anni, residente a Nerola (provincia di Roma), è deceduta all’ospedale Santa Maria Goretti di Fondi.
Numeri in aumento e zone coinvolte
Con l’ultimo aggiornamento della Regione Lazio, il bilancio totale dei casi sale a 44 conferme diagnostiche. Di questi, 41 sono stati registrati in provincia di Latina, due nella provincia di Roma (nei comuni di Anzio e Nettuno) e uno legato a un’esposizione fuori regione, sempre a Baia Domizia (Caserta). I comuni più colpiti nel Pontino sono Aprilia, Cisterna, Fondi, Latina, Pontinia, Priverno, Sezze e Sabaudia.
Attualmente, 18 pazienti sono ricoverati nei reparti ordinari, 3 sono stati dimessi, 19 stanno seguendo cure a domicilio, mentre 2 sono in terapia intensiva. I decessi sono ora due.
Sorveglianza rafforzata e appello alla calma
Per tenere sotto controllo l’evoluzione del contagio, è stata intensificata la sorveglianza veterinaria, con particolare attenzione ai cavalli, nelle ASL di Roma 5, Roma 6, Frosinone e Latina. Inoltre, continua la formazione dei medici di famiglia e dei pediatri, in particolare nella ASL Roma 6. La Regione precisa che la conferma diagnostica avviene entro 48 ore dal prelievo del campione.
Il presidente della Regione, Francesco Rocca, invita però a non alimentare allarmismi:
“Non è il Covid, ma dobbiamo imparare a convivere anche con il West Nile. L’importante è sapere come comportarsi e come prevenirlo”.
Anche l’infettivologo Gianni Rezza, ex capo della prevenzione del Ministero della Salute, conferma che i numeri non sono fuori scala rispetto agli anni precedenti, ma si osserva una maggiore diffusione geografica dei focolai, soprattutto nel centro-sud.
Una vittima in Campania
Altro decesso, lunedì 28 luglio 2025, nel Casertano. Un uomo di 80 anni, ricoverato all'ospedale Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta, è morto in seguito a complicanze insorte dopo aver contratto l'infezione. L'uomo era affetto da patologie pregresse ed era stato ricoverato giovedì; ieri, sottoposto al test, era risultato positivo al virus. Poco dopo è deceduto.
Cos'è il virus West Nile e come si trasmette
Il West Nile Virus è trasmesso da zanzare comuni notturne (Culex pipiens), che pungono soprattutto al tramonto e all’alba. Le zanzare si infettano pungendo uccelli selvatici – i veri serbatoi del virus – e possono poi trasmetterlo a cavalli o esseri umani. Non si tratta della zanzara tigre, spesso confusa con quella responsabile della diffusione.
Oltre alla puntura, le altre modalità di trasmissione – molto più rare – comprendono trasfusioni di sangue, trapianti di organi da donatori infetti e casi eccezionali di contagio madre-feto.
Sintomi e rischi
Nella maggior parte dei casi (circa l’80%), l’infezione è asintomatica. Il restante 20% può presentare sintomi lievi: febbre, nausea, mal di testa, sfoghi cutanei. I casi più gravi si verificano in meno dell’1% degli infetti e colpiscono soprattutto anziani o persone immunodepresse. In questi soggetti, il virus può causare encefalite, paralisi, coma o danni neurologici permanenti.
La prevenzione resta fondamentale: proteggersi dalle punture di zanzara, evitare ristagni d’acqua, utilizzare repellenti e coprire la pelle durante le ore serali è il modo più semplice – e più efficace – per ridurre il rischio.