Scopre durante la visita medica del calcio di avere un tumore raro al cuore: 16enne salvato
E' stato necessario un intervento urgente per salvare la vita di Giovanni, 16enne di Sassuolo
La visita medica per l'idoneità agonistica per molti atleti è una formalità. Lo era stata probabilmente sempre anche per Giovanni, 16enne di Sassuolo, attaccante dello Sporting Scandiano. E invece quell'esame di routine ha permesso di scoprire che aveva un raro tumore al cuore e di salvargli la vita.
Scopre un tumore raro al cuore a 16 anni
Quella visita medica, come racconta il nostro portale di zona Prima Reggio Emilia, ha stravolto la vita del 16enne, che si è visto diagnosticare un raro rumore al cuore.
In pratica, dagli esami è emerso che aveva una sorta di "pallina" del diametro di 1,4 centimetri, nella cavità del ventricolo sinistro.
A quel punto è stato necessario un intervento in tempi rapidi.
L'operazione
A raccontare l'operazione è il dottor Vinicio Fiorani, responsabile dell’Unità operativa di Cardiochirurgia al Salus Hospital di Reggio Emilia, dove il ragazzo è stato operato grazie ad un lavoro sinergico dei medici: il dottor Luca Piccinini, medico dello sport, la dottoressa Evelina Faragasso, cardiologa e responsabile dell’imaging cardiaco avanzato, TC coronarica e Cardio RM, a Salus Hospital, e il dottor Andrea Barbieri, responsabile del laboratorio ecografico del Policlinico Universitario di Modena.
“La posizione della massa, in corrispondenza dell’apice cardiaco originante da una falsa corda tendinea, e le sue dimensioni notevoli, hanno reso necessario un intervento nel breve periodo. Questo genere di tumori è rarissimo e ha la tendenza a crescere, con il rischio di ostruire il flusso sanguigno o di distaccarsi ed embolizzando andare a danneggiare altri organi (come ad esempio il cervello con la grave conseguenza di un ictus). Va dunque asportato".
"Abbiamo deciso di intervenire in maniera mininvasiva, in minitoracotomia (ovvero passando attraverso un piccolo taglio di pochi centimetri sul torace destro e con l’ausilio di una telecamera) salvaguardando strutture importantissime nel cuore. In letteratura risulta un solo caso di emangioma asportato per via mininvasiva (ma di tipo cavernoso), possiamo dunque affermare di essere i primi ad asportare un emangioma di tipo capillare in maniera mininvasiva”.
E' tornato a casa
Dopo un breve periodo in Terapia intensiva, coordinata dal dottor Antonello Rago, Giovanni ha terminato la degenza in reparto con 15 giorni di riabilitazione cardiorespiratoria ed è tornato a casa. Grazie a quella visita medica è stato salvato.